L’usura, uno dei reati più ricorrenti contro il patrimonio nei confronti dei commercianti e delle famiglie, ha coinvolto, in cinque anni, quasi quindicimila marchigiani.

Secondo le rilevazioni dell’Eurispes Marche, infatti, le vittime di usura nel quinquennio 1999-2003 sono state 14.915.

Gli usurati, identificabili anche in numerosi immigrati costretti a patti usurari, sono essenzialmente classificabili in due macrocategorie: quella delle famiglie che non riescono a far fronte alle necessità quotidiane o in caso di bisogno improvviso di denaro, e quella degli imprenditori, commercianti e artigiani che devono sostenere spese di avviamento della propria attività o di fronte ad una perdita di bilancio.

L’età delle vittime, nella maggioranza dei casi, è compresa tra i 41 e i 55 anni. L’identikit dell’usuraio è invece piuttosto ambiguo: se molti dei soggetti individuati come usurai sono risultati inseriti in un circuito criminale, molti altri affiancano questa attività ad una professione legale che contribuisce ad ampliare il raggio di conoscenze delle persone che necessitano di credito. Tra gli usurai risulta consistente la presenza di pensionati (il 30%) ma anche di disoccupati (24%), amministratori e soci di società finanziarie. Non è inoltre da trascurare un modesto 13% che è composto da lavoratori dipendenti, un 8% da liberi professionisti e un 5% da nullafacenti.

Le denunce nella nostra regione, nell’anno 2003, sono state complessivamente diciotto,  ma il dato è preoccupante perché si tratta di un significativo aumento considerando che, a partire dal ’96, il 2003 ne ha avute il maggior numero: prendendo in considerazione gli anni più recenti risultano solo tre quelle del 2001 e otto quelle del 2000. Purtroppo però il fenomeno dell’usura risulta ancora circondato dal muro dell’omertà  e sono sicuramente numerose le vittime che non hanno denunciato i fenomeni di usura in cui sono o sono stati coinvolti.

L’aumento del fenomeno dell’usura è dovuto oltre che agli ostacoli burocratici che si frappongono all’accesso al credito, ad un finanziamento o a un mutuo, anche alla crescita del costo del denaro. Per quanto riguarda le Marche, Ancona è tra le dieci province in cui il costo del denaro è più basso, Pesaro e Urbino sono invece alla ventinovesima e Ascoli e Macerata rispettivamente alla 36a e 37 a: fatta eccezione per Ancona, dunque, il costo del denaro nelle Marche risulta particolarmente elevato, il prezzo dei prestiti è infatti normalmente superiore alla media nazionale.

A livello nazionale le somme erogate per estorsione hanno registrato un notevole incremento negli ultimi anni: dal 99 al 2000 è stato pari al 215% e l’ammontare del primo semestre del 2003 ha persino superato quello registrato nel 2001.

“Negli ultimi anni si è assistito ad un divario tra i bisogni di credito della società e l’offerta del sistema creditizio legale – commenta il presidente regionale dell’Eurispes Camillo Di Monte - Ciò ha costituito terreno fertile per l’attecchimento del mercato clandestino di denaro. La difficoltà di accesso al credito è un fenomeno tristemente sperimentato da molti imprenditori che, trovandosi in crisi di liquidità, non riescono ad ottenere finanziamenti legali per la carenza di garanzie a sostegno delle loro richieste e sono costretti, per l’impellente necessità di disporre di denaro liquido, a rivolgersi a soggetti che applicano tassi d’interesse insostenibili. Inoltre, spesso accade, anche se non si può stabilire una corrispondenza fissa, che gli imprenditori e i commercianti si trovino in difficoltà economiche perché vittime di estorsioni”.