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I punti salienti del programma provinciale per le attività estrattive

Ascoli Piceno | Canzian: “preservare il territorio piceno e andare incontro alle aspettative degli imprenditori”

di Federico Biondi

Alla luce delle polemiche per mezzo stampa, l’assessore con delega alle attività estrattive Antonio Canzian ha organizzato una conferenza stampa per spiegare i punti salienti del programma provinciale per le attività estrattive approvato dal consiglio il 7 aprile scorso.
 
Nel 2002 venne approvato il programma regionale per le attività estrattive che prevedeva per il territorio provinciale di Ascoli Piceno un’attività estrattiva di 800 mila metri cubi annui, per tutti i tipi di lapidi.
 
La vecchia amministrazione provinciale chiese all’amministrazione regionale se i quantitativi estraibili potevano variare. In un primo momento le province furono autorizzate a variare i quantitativi ma successivamente l’amministrazione regionale con una delibera dichiarò che le quote di materiale estraibili dal sottosuolo erano inderogabili.
 
Il programma provinciale per le attività estrattive è stato molto atteso dalle aziende del settore in quanto fino ad oggi c’era un regime transitorio che non regolava l’attività.
 
Con questo piano la quantità di sabbia e ghiaia estraibile è stata aumentata del 70%, quindi dai 460 mila metri cubi l’anno è possibile estrarre 735 mila metri cubi l’anno, inoltre è possibile estrarre dal suolo 38 mila metri cubi l’anno di argille, 20 mila metri cubi l’anno di arenaria e 120 mila metri cubi di l’anno travertino.
 
“Noi abbiamo condiviso molto degli obiettivi proposti dall’Unione degli Industriali del Fermano – dice l’assessore Canzian – ma non è accettabile che non approvino il piano e in modo strumentale minacciano la perdita dei posti di lavoro, dato che abbiamo aumentato le quote di materiale da estrarre dopo una lunga attività di mediazione con l’amministrazione regionale”.
 
Al contrario si prevede che nei prossimi anni aumenti la richiesta di lavoratori del settore, con le quote estrattive aumentate del 70% non basteranno i 157 addetti fino ad oggi impiegati.
 
Non è stata autorizzata l’estrazione del calcare in quanto le cave si aprirebbero a ridosso se non all’interno di zone dove non è possibile estrarre questo materiale, come i parchi e i crinali di 1° e di 2° classe. Comunque il consiglio provinciale ha aperto una discussione in Regione per vedere se è possibile autorizzare azioni di questo tipo.
 
Nella conferenza stampa è emerso che in previsione della realizzazione delle infrastrutture viarie del territori piceno i quantitativi estraibili non bastano, ma secondo le norme è possibile aprire le cosiddette “Cave a prestito”.
 
Si attinge dalle “Cave a prestito” il materiale che occorre per la realizzazione delle opere pubbliche e la quantità dell’estratto non viene aggiunto alle quote fissate dal programma provinciale delle attività estrattive. Da far notare che le “Cave a prestito” si possono aprire anche nei crinali di 2° ordine.
 
Queste cave possono essere aperte dopo una valutazione tecnico economica anche dai cantieri, quindi le aziende interessate alle attività estrattive del fermano hanno cercato di assicurarsi le “Cave a prestito” per poi agire in un sistema monopolistico che stabilisce il prezzo alla vendita.
 
Dato che l’amministrazione deve tener conto di tutti i soggetti interessati ha incontrato anche le associazioni ambientaliste (Legambiente, WWF e Lipù), che si sono rivelate favorevoli al programma per le attività estrattive stilato dalla provincia, che in dieci anni dimezzerà la riserva di materiale a disposizione nel suolo.
 
Infatti l’amministrazione provinciale ha condotto un’indagine sulla quantità di materiale disponibile e la ghiaia e la sabbia hanno una potenzialità di 13 milione e 350 mila metri cubi (estraibili 735 mila metri cubi l’anno per i prossimi 10 anni).
 
Comunque il programma rilancia l’attività estrattiva del travertino che al contrario della sabbia e della ghiaia interessa l’ascolano (Acquasanta, Rosara e Colle S.Marco). Un materiale pregiato di esportazione che viene rilanciato a sostegno dell’economia di Ascoli.
 
Per quanto concerne i bandi di gara per l’assegnazione delle autorizzazioni per le attività estrattive, saranno valutate dalla conferenza dei servizi con i punteggi e criteri stabiliti dall’articolo 11 del regolamento approvato nella seduta consiliare del 7 aprile 2005.

11/04/2005





        
  



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