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Dal 2006 la batosta della nuova tariffa rifiuti

Ascoli Piceno | Grido d'allarme delle imprese dal "Tarsu day" di Confcommercio.

La tassa dei rifiuti solidi urbani (TARSU) rappresenta per le amministrazioni comunali la seconda entrata dopo l’ICI, ma costituisce una delle maggiori tassazioni che pesa enormemente anche nelle economie delle imprese commerciali e turistiche. E le prospettive dal prossimo 1 Gennaio 2006 sono ancora più pessimistiche. Infatti con il Decreto Legislativo N. 22/97 è stata soppressa la TARSU ed introdotta, a decorrere dal 1999, la Tariffa per il Servizio di Igiene Ambientale (TIA) attraverso cui i Comuni, mediante l’elaborazione di un metodo normalizzato, devono coprire interamente tutti i costi sostenuti per i servizi relativi alla gestione dei rifiuti urbani e di qualunque natura.

La data del 1999 di avvio della nuova TIA è stata prorogata negli anni dalle varie Finanziarie ma dal 1° Gennaio 2006 diverrà obbligatoria anche per quei Comuni che non l’hanno applicata in via sperimentale e tra questi tutti i 73 Comuni della provincia di Ascoli Piceno, compreso il capoluogo. Da un’indagine condotta a livello nazionale dalla Confcommercio è emerso che nei 564 Enti locali (tra cui 26 delle Marche) che hanno applicato sperimentalmente la TIA, si sono rilevati mediamente aumenti del 220% per le imprese del settore turistico/distributivo per cui la stessa Confcommercio, nell’imminenza dell’appuntamento con il 2006, ha promosso una campagna di sensibilizzazione per addivenire al più presto ad una modifica della normativa.

Con questa preoccupante cronistoria, il direttore provinciale Confcommercio, Giorgio Fiori, ha introdotto il “TARSU DAY”, svoltosi presso la sede ascolana dell’Associazione per mostrare ai referenti delle istituzioni ed ai cittadini, con dati alla mano, tutta la pericolosità del passaggio della tariffa, a tassa. All’incontro a cui erano stati invitati tutti i sindaci della provincia picena, hanno presenziato per lo più rappresentanti dei Comuni della Vallata del Tronto, tra cui l’Assessore Francesco Viscione di Ascoli Piceno, nonché il rappresentante dell’Amministrazione Provinciale, delle organizzazioni dei consumatori ed il Dott. Pierpaolo Masciocchi responsabile del settore Ambiente della Confcommercio Nazionale; quest’ultimo ha illustrato nei dettagli le risultanze dell’indagine nazionale condotta Regione per Regione, rilevando la misurazione delle reali qualità e quantità dei rifiuti prodotti dalle singole categorie merceologiche, quindi la determinazione di nuovi coefficienti di produzione dimostratisi, in media, inferiori del 50% rispetto a quelli attuali.

Il presidente provinciale Benito Calvaresi, nel commentare gli impressionanti aumenti ipotizzati con l’introduzione della TIA per le categorie rappresentate, ha sottolineato che “con la TARSU non si pagava certamente meno del dovuto e gli aumenti insiti nella TIA non sono affatto un congruo adeguamento dei corrispettivi. Nella campagna di pesatura dei rifiuti svolta nel 2004 da Confcommercio – ha aggiunto Calvaresi – si è infatti dimostrato che l’obiettivo della tariffa di garantire un’equa suddivisione dei costi tra le varie utenze è stato disatteso, così come è stato disatteso il vincolo degli Enti locali di destinare le risorse derivanti dalla tassazione al risparmio ed alla riduzione dei rifiuti”.

L’indagine della Confcommercio raccolta in una pubblicazione in cui sono altresì riportate le proposte per delimitare il danno che inevitabilmente una TIA, di tal fatta, porterà alle imprese del terziario, è stata consegnata agli amministratori presenti e prossimamente verrà spedita ai principali Comuni che, in quanto assenti, si sono persi il grido d’allarme lanciato dal TARSU DAY.

13/04/2005





        
  



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