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Primo Maggio di Festa

Ascoli Piceno | Un filo rosso lega il Primo Maggio al 25 aprile. La Resistenza in Italia trova le radici nella grande mobilitazione operaia del marzo del ’43

di Massimo Martellli

 
Un filo rosso lega il Primo Maggio al 25 aprile, perché la Resistenza in Italia trova le radici nella grande mobilitazione operaia del marzo del ’43, quando si stima che 200.000 operai, iniziando dallo stabilimento Fiat Mirafiori di Torino fino ad arrivare in Emilia Romagna e in Toscana, si mobilitarono in una lunga serie di scioperi contro il regime fascista.
 
Le motivazioni erano legate alla condizione della classe operaia del tempo: fame, povertà, sfruttamento selvaggio del lavoro, repressione all’interno delle fabbriche, salari decurtati, assenza pressoché totale di diritti, caro vita, ma c’è stato qualcosa di più: la presa di coscienza politica dell’insostenibilità del regime e la sua conseguente delegittimazione sociale, ideologica e morale.
 
I lavoratori si mobilitarono per i diritti, per la fine della dittatura e per la pace.  Festeggiare il Primo Maggio oggi significa quindi non solo riconoscere la dignità del lavoro e lottare affinché esso rappresenti un diritto di tutti; significa anche rinnovare questo legame storico con il grande movimento operaio e con le sue lotte.
 
Questo perché altre lotte attendono ancora i lavoratori, come quella contro la precarietà e la flessibilità, che deve passare attraverso il ripudio della legge 30 e di direttive come la Bolkestein, che mirano alla decomposizione delle relazioni sindacali e della solidarietà fra i lavoratori al fine di ridurre gli individui a pure merci di scambio.
 
La ricorrenza del Primo Maggio deve essere, ancora una volta, il momento di rinnovo dell’alleanza, di quel filo rosso, che ha saldato la lotta per i diritti al lavoro a quella per la libertà di tutti: lotte che hanno costruito e alimentano la nostra Costituzione repubblicana.

29/04/2005





        
  



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