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De Santi mette in rete la stampa di “Libero”

San Benedetto del Tronto | La nuova rivista on line descrive aspetti e caratteri particolari del Piceno con film, video e cinema.

di Andrea Carnevali


La rivista di Libero Bizzarri della provincia di Ascoli Piceno risponde alle esigenze dell'attuale  informazione della Fondazione, caratterizzando l’impostazione dei contenuti attraverso l’editoria on line. A tal fine, tutto il progetto  della rivista in rete di “Libero Bizzarri” ruota attorno al concetto di conoscenza delle opere  video e filmati, cinema documentario.

La rivista www.fondazionebizzarri.org è uno strumento di   conoscenza, in modo da rendere accessibili e fruibili i contenuto della produzione di opere di documentario.

Le  forme di comunicazione di questa rivista on line sono esattamente quelle affidate alla forza della comunicazione per via elettronica come alle risorse dell’impegno e del rigore critico e analitico. 

Con la rivista collaborano persone illustri: registi come Carlo Lizzani e Luigi Di Gianni, saggisti e critici di vaglia. Siamo aperti soprattutto, ma non solo ai giovani: a quanti vogliano appassionarsi e cimentarsi con il documentario. 

La prima rivista  era pubblicata su stampa, adesso è in internet: nella nuove veste risulta chiaramente più agile,  fluida e aperta. “Abbiamo – dice Gualtiero De Santi -  aperto una sorta di forum che accolga opinioni e articoli a favore o a disfavore di Michael Moore”.  La rivista di “Libero” in rete ha  specifici meriti: è la cellula e la matrice  maggiore di  una certa tendenza nel tempo.

E’ rivolta agli appassionati di cinema e più in particolare per le persone coinvolte, spettatorialmente oppure professionalmente, nei problemi del documentario. Ma guarda molto a un’interlocuzione con il territorio. “La rivista è insomma marchigiana, ma con un evidente ampliamento all’Italia ed al mondo, come accade del resto per tutte le riviste di cinema”. Nella rivista si pone, infatti,  il  problema della scoperta del territorio in  una dimensione nuova che promuove la lettura e la comunicazione e pone al centro del dibattito sociale la questione dell’appartenenza del territorio.

Nelle Marche la scoperta di questi interessi  trovano  orientamento nella nuova editoria. La rivista www.fondazionebizzarri.org “tiene  in considerazione tanto –  spiega Gualtiero De Santi -   la lettura quanto la comunicazione. Ma trattandosi di una rivista dedicata al documentario, intende volgersi al territorio affrontandone i diversi aspetti attraverso lo strumento del cinema: video e filmati che descrivano caratteri particolari del Piceno, ma anche attraverso un’analisi del linguaggio cinematografico rivolta essenzialmente al mondo della scuola  - tanto che nella rivista si incontra appunto una sezione dedicata a “Doc. e scuola” - . In questo senso è importante il rapporto, anche istituzionale, che sia la rivista che la Fondazione Bizzarri hanno rispettivamente con l’Irre marchigiano e con l’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”.

La rivista on line è un punto di riferimento per la cultura di San Benedetto del Tronto. Chi la leggesse si pone subito in relazione con la creatività e produttività critica sia delle Marche, sia in particolare di San Benedetto, che nel nome del cineasta Libero Bizzarri, oggi scomparso, ha coraggiosamente voluto concentrare la propria attenzione su una cosa impegnativa e critica qual è da sempre il film documentario.

“Una rivista on line – dice Gualtiero De Santi -  è anch’essa una scommessa rispetto ad abitudini acquisite”. Ma è anche un impegno conseguente a scelte fatte dalla Fondazione Bizzarri, che ha deciso di trasportare progressivamente nel proprio sito i film documentari del proprio archivio di   Vittorio De Seta e Florestano Vancini e anche il proprio catalogo. Si pensa anche a un Notiziario dedicato al documentario italiano ed internazionale.

08/04/2005





        
  



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