Serata di buona musica ieri sulle note di Gino Paoli al ristorante "Le scuderie"
Ascoli Piceno | Si è svolto ieri sera a Le Scuderie, lo spettacolo noi una sera con Gino, un omaggio a Gino Paoli frutto della capacità artistica e della creatività dei due musicisti Sandro Avigliano e Ennio Ginaldi.
di Stefania Mistichelli
Un momento della serata-Gino-Paoli
La serata comincia poco dopo le nove al Ristorante Le Scuderie, nellelegante sala al primo piano, dotata per loccasione di una tastiera e di due microfoni, che avrebbero più tardi diffuso le note del cantautore genovese. Dopo larrivo alla spicciolata dei partecipanti, la cena servita, ideata dello chef Nicola Cellini, è rigorosamente in stile genovese.
Lo spettacolo ha inizio quando, intorno alle undici, Ennio Ginaldi alla tastiera e Sandro Avigliano intonano Il cielo in una stanza, brano scritto nel 1960 da Gino Paoli.
I due artisti percorrono il testo dello spettacolo, scritto da Giovanna Ricotto, docente di Italiano presso un Liceo Classico di Teramo, narrando in modo genuino e fresco la vita del cantautore genovese, alternando agili scambi di battute con la toccante interpretazione delle sue canzoni più note, come Parigi con le gambe aperte e La Gatta, per poi passare a brani meno conosciuti dal grande pubblico, ma egualmente bellissimi come In questo autunno, Il mare, il cielo, un uomo e Boccadasse, cantata quest'ultima da Ennio Ginaldi in duetto con sua figlia Arianna, che ha interpretato con vivacità e disinvoltura la parte femminile del brano.
I due artisti percorrono il testo dello spettacolo, scritto da Giovanna Ricotto, docente di Italiano presso un Liceo Classico di Teramo, narrando in modo genuino e fresco la vita del cantautore genovese, alternando agili scambi di battute con la toccante interpretazione delle sue canzoni più note, come Parigi con le gambe aperte e La Gatta, per poi passare a brani meno conosciuti dal grande pubblico, ma egualmente bellissimi come In questo autunno, Il mare, il cielo, un uomo e Boccadasse, cantata quest'ultima da Ennio Ginaldi in duetto con sua figlia Arianna, che ha interpretato con vivacità e disinvoltura la parte femminile del brano.
Il gran finale è consistito in una nostalgica carrellata delle canzoni più famose dellartista, da Che cosa cè, a Senza fine fino a Sapore di sale, cantata anche dal pubblico in sala, ormai conquistato dalla interpretazione dei due artisti, tanto da chiedere loro il bis degli ultimi due brani.
Lo spettacolo ha toccato i vari aspetti della sfaccettata personalità di Gino Paoli, personaggio ricco di contraddizioni e difficilmente racchiudibile in ununica definizione.
Durante la narrazione musicale sono stati affrontati temi come il grande amore per le donne del cantautore genovese, sempre in bilico tra donne angelo e donne trasgressive, la sua ricca vita familiare con i suoi quattro figli avuti da donne diverse, le sue nostalgie, per concludere poi che Gino Paoli più che un cantautore è un poeta, lultimo dei poeti afferma Avigliano con una vena ancora fresca, e da qui nasce il desiderio di fare un omaggio ad un artista vivente: siamo entrambi innamorati della sua musica e vogliamo omaggiarlo e festeggiarlo da vivo.
Durante la narrazione musicale sono stati affrontati temi come il grande amore per le donne del cantautore genovese, sempre in bilico tra donne angelo e donne trasgressive, la sua ricca vita familiare con i suoi quattro figli avuti da donne diverse, le sue nostalgie, per concludere poi che Gino Paoli più che un cantautore è un poeta, lultimo dei poeti afferma Avigliano con una vena ancora fresca, e da qui nasce il desiderio di fare un omaggio ad un artista vivente: siamo entrambi innamorati della sua musica e vogliamo omaggiarlo e festeggiarlo da vivo.
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14/05/2005
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