Il ‘codice Urbani’ potrebbe finanziare i lavori di ristrutturazione della chiesa di San Giacomo. Questa è l’osservazione che giunge dall’ingegner Marco Ramadori, responsabile dell’intero progetto di ristrutturazione del complesso quattrocentesco.  La chiesa, non è proprietà della Curia, ma della Confraternita della Misericordia, quindi non può fruire dei fondi del terremoto.

La Confraternita non ha mai inoltrato la richiesta per i fondi di risarcimento ( legge 61) per la riparazione e il miglioramento sismico degli edifici danneggiati dal terremoto del 1997. Un’altra opportunità: la legge 166 per la riapertura dei termini di reperimento dei fondi, al quale però la Curia ha ritenuto opportuno non dare peso, data  l’irrilevanza dell’entità dei finanziamenti. Il Rotary Club dell’Alto Fermano- Sibillini, ha stabilito di includere la chiesa di San Giacomo all’interno delle sue iniziative.

Iniziative a favore del territorio, per le quali l’associazione ha finanziato un primo stralcio dei lavori: sulla base di questo progetto è stata fatta  la prima parte dei lavori. Ora si aspetta il contributo del Ministero dei Beni Culturali.

“Quindi, noi dell’associazione Rotary, siamo candidati a prendere questo contributo del 40 per cento”. Marco Ramadori si è occupato del progetto completo, diviso in due parti: la prima, riguardante il consolidamento, il miglioramento sismico e la riparazione, è stata finanziata dal Rotary.
Ora resta da realizzare l’interno, ovvero il restauro degli affreschi, i pavimenti e gli impianti. Per questa seconda parte dei lavori abbiamo chiesto un finanziamento sulla base della legge 490 sui Beni Culturali, ora superata dal cosiddetto ‘codice Urbani’.

Una situazione anomala rispetto alle altre chiese del  territorio, per la cui ristrutturazione si stanno cercando degli sponsor.”