“Dobbiamo, purtroppo, riscontrare con delusione e preoccupazione che il decreto di proroga al 31 dicembre 2005 per l’aumento del 300% dei canoni demaniali marittimi predisposto dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti non è stato accettato”.

Lo afferma il direttore Confcommercio Giorgio Fiori che aggiunge come gli appartenenti alla categoria dei Concessionari di Spiaggia siano profondamente delusi ed amareggiati perché grazie a questo provvedimento, condiviso da molte forze politiche e da diversi ministri, sarebbero stati prorogati i termini consentendo così al Governo di trovare una soluzione equa, condivisa con le  associazioni di categoria, che avrebbe assicurato, comunque, il gettito di 140 milioni di euro previsto dalla legge Finanziaria”.

“Gli  imprenditori balneari aderenti alla Confcommercio della Provincia di Ascoli Piceno   auspicano che entro breve tempo siano fornite quelle garanzie che richiedono da mesi, altrimenti gli stessi, unitamente a tutti gli altri colleghi d’Italia  si vedranno costretti a non versare il corrispettivo dei canoni demaniali marittimi”.

“Abbiamo dimostrato fiducia nel Governo –  conclude Fiori - e deciso quest’anno di non ritoccare le tariffe dei servizi di spiaggia, ma dal momento che un aumento del 300% dei canoni demaniali marittimi significherebbe stravolgere gli equilibri  economici di molti imprenditori balneari, allora tra essere costretti a chiudere lo stabilimento ed avviare un contenzioso preferiamo quest’ultima soluzione”. Anche il Sindacato Balneari Confcommercio della provincia di Ascoli Piceno si  dice pronto alla mobilitazione ed a partecipare alla imminente manifestazione nazionale di protesta che avrà luogo a Roma, a Piazza Montecitorio.