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Ascoli Piceno | Laura Olimpi:"Il vicesindaco Antonini “dopo lunga riflessione” sceglie per i prossimi referendum la via dell’astensione attiva, vale a dire non solo non andrà a votare e invita i cittadini a fare altrettanto"

di Laura Olimpi*

 
Leggo sul Messaggero di oggi che il vicesindaco Antonini “dopo lunga riflessione” sceglie  per i prossimi referendum  la via dell’astensione attiva, vale a dire non solo non andrà a votare ma invita i cittadini a fare altrettanto.
 
Certo non è una posizione originale, forse  non tutti sanno che non  esiste per questo referendum nessun comitato per il no, ma solo  quello dell’astensione. E’ fin troppo facile obiettare che i sostenitori di questa pessima legge sanno che non hanno dalla loro parte la maggioranza degli Italiani e possono vincere solo facendosi forza di quella percentuale sempre più alta di cittadini che non va mai a votare per indifferenza, qualunquismo, protesta o perché non ha la possibilità di recarsi al seggio.
 
Ma il vero problema è un altro: per chi, come me, ha sempre inteso la politica come partecipazione è davvero un dolore costatare che anche nella nostra città chi ha la responsabilità di rappresentare le istituzioni non avverte il progressivo disinteresse della cosa pubblica da parte  dei cittadini, e soprattutto purtroppo dei giovani, e non lo consideri uno dei mali dei nostri tempi e con la sua presa di posizione pubblica in qualche modo lo avalli.
 
D’altra parte il comitato "Io non voto" che raccoglie i parlamentari aderenti alla campagna astensionista contro i referendum sulla legge 40 ha addirittura pensato di simboleggiare la sua opposizione al referendum con l'immagine di una matita spezzata.
 
Il simbolo scelto  evoca e contraddice due delle più importanti battaglie di libertà che hanno segnato il progresso della civiltà umana, in primo luogo la libertà dall'analfabetismo e dall'ignoranza per approdare ai primi strumenti d’emancipazione: imparare a leggere e scrivere, in secondo luogo la battaglia per il diritto di voto che è l'espressione principale della democrazia moderna, quel diritto che è costato più caro di tutti ai ceti popolari e alle donne.
 
*coordinatore comitato per i si ai referendum sulla legge 40 ascoli Piceno

23/05/2005





        
  



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