Bizzarri e Cineforum insieme per il "Comandante"
San Benedetto del Tronto | Finalmente al'atteso film di Oliver Stone su Fidel Castro. Un intenso faccia a faccia, un inedito quanto essenziale ritratto dell'uomo che da mezzo secolo è simbolo della rivoluzione anticapitalista.
Prende il via venerdì 26 maggio alle 21,30 al Cinema calabresi, il ciclo di proiezioni di Immagini Inattese DOC CINEMA con lattesissimo film-documentario del regista americano Oliver Stone Il Comandante, sintesi di tre giorni trascorsi all'Havana, nei grandi palazzi del governo, in giro per le strade e che non vuole essere un ritratto della 'Isla grande' ma del suo Lider Maximo.
La realizzazione della rassegna è a cura della Fondazione Libero Bizzarri e del Cineforum Buster Keaton con il sostegno della Provincia di Ascoli Piceno - Assessorato alla Cultura - che con grande prontezza ed attenzione sono riusciti fra i primi ad assicurarsi la distribuzione del film nella nostra provincia.
Sono soltanto 99 minuti, ma il documentario di Stone nasce da una sintesi di un incontro durato tre giorni e da una serie di conversazioni tra il regista e Fidel Castro che superano le tre ore.
Insieme hanno camminato per le strade dell'Avana, intrattenendosi con la gente, parlando con gli studenti universitari, fermandosi a discutere del futuro di Cuba.
Non soltanto politica, in questo incontro, ma anche arte, rapporto con la famiglia e con i figli, i grandi amori e i grandi dolori.
Il titolo originale del film doveva essere "In cerca di Fidel" ma poi Stone ha preferito "Comandante" che è non solo il soprannome di Castro, ma anche il suo rango durante la rivoluzione, proprio come Che Guevara.
Castro ricorda Kennedy e Kruscev, Nixon e Gorbaciov, Regan e Bush II, parla del conflitto politico ed evade le domande più scottanti in merito al razzismo e alle torture.
Al di là di ogni considerazione politica ciò che emerge dalla pellicola è un uomo anziano, in tuta verde e con la battuta pronta che dice di amare Sophia Loren e Brigitte Bardot, che si è divertito a guardare Titanic in videocassetta e confessa che sono dieci anni che non va al cinema, né in vacanza.
Il regista conobbe Castro nel 1986 e non ebbe più occasione di incontrarlo fino a quando gli venne l'idea di girare questo documentario (2003) che mostrasse il suo volto più autentico e non fosse la solita intervista al dittatore delle tante rilasciate ai giornalisti americani. Quello che Stone ha voluto fare è un ritratto umano, se non addirittura intimo, del Leader maximo.
Il film ha suscitato non poche polemiche, il regista è stato accusato di buonismo e faziosità ma si è difeso dicendo che per lui, come regista, l'importante è " fare in modo che la persona si sveli per quello che è". Ed ha aggiunto che con questo film spera di "far aprire un occhio senza pregiudizi alla gente e di far riconoscere Cuba come un paese speciale, che non è nostro nemico".
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25/05/2005
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