Cittadinanzattiva esprime apprezzamento per l’annuncio del  Ministero dell’Istruzione di costruire nuovi impianti sportivi scolastici ed impegnarsi per la valorizzazione  dell’attività motoria nelle nostre scuole. L’organizzazione chiede al Ministero che il progetto rientri in un impegno più generale per la messa a norma delle strutture scolastiche e per il rispetto dei requisiti di accessibilità, cosa che non sempre purtroppo è tenuta nella giusta considerazione.

Da una recente indagine di Cittadinanzattiva, nell’ambito del progetto Obiettivo barriere (www.obiettivobarriere.it), emerge infatti che, nonostante il numero degli studenti disabili abbia ormai superato la soglia dei 150mila, una palestra su cinque non è accessibile.

Barriere architettoniche di vario tipo, assenza di ascensori o di scivolo per le scale che collegano il locale destinato all’attività sportiva che non si trova sullo stesso piano delle aule. Il 90%, ossia la quasi totalità, non ha attrezzature specifiche per portatori di handicap.

Il 13% presenta una pavimentazione sconnessa o danneggiata, con gravi ostacoli per il percorso di studenti con difficoltà deambulatorie o disabilità sensoriali. In una palestra su quattro (23%) non è presente lo spogliatoio.

“Siamo ben lontani dal garantire l’integrazione nella pratica sportiva degli alunni, disabili”, ha dichiarato Teresa Petrangolini, segretario generale di Cittadinanzattiva. “L’Italia, anche rispetto ad altri paesi europei, ha optato per una scelta precisa, quella della piena integrazione dei portatori di handicap nelle scuole statali. Ma tutto resta solo sulla carta. La realtà è ben diversa, per questo consideriamo ancora le barriere architettoniche nelle scuole come “barriere fuorilegge””, ha commentato Petrangolini.

Cittadinanzattiva sta realizzando un monitoraggio sull’accessibilità degli impianti sportivi pubblici nei capoluoghi di provincia i cui risultati saranno pubblicati in una Guida che sarà disponibile  sul sito www.obiettivobarriere.it.