Si è concluso presso l’ aula magna della scuola media “Giovanni XXIII” di Pagliare il corso di Educazione alla “Legalità”, ideato ed organizzato dal Preside prof. Quintilio Lucianetti con il contributo della Provincia di Ascoli Piceno.

 

Il corso ha avuto come redattori personaggi qualificati e di  elevata  importanza.

 

E’ intervenuto il giudice Palombo che ha illustrato come nasce il diritto. Il Commissario di PS Altamura sul “fenomeno dell’Immigrazione”. Il procuratore della Repubblica Ettore Picardi su “Le varie tipologie del Diritto”.

L’avvocato Cristina Perozzi sul tema “la famiglia: I problemi minorili. Il disagio, anticamera delle devianze”.  Dalla comunità di don Ciotti, Davide Pati ha affrontato il problema “la mafia”.

Le conclusioni sono state tratte dal dott. Gherardo Colombo della Procura della Repubblica di Milano, famoso e preparatissimo per aver fatto parte del pool “mani pulite”.

 

Per la cronaca il dott. Colombo lascerà, nei prossimi giorni, la procura di Milano per nuovo incarico a Roma presso la  Cassazione.

 

Il corso ha riscosso un notevole apprezzamento e successo con l’aula magna, sempre gremita dai ragazzi delle sei terze medie, dai professori e qualche genitore.  

 

Si sono registrati momenti di commozione quando si è trattato l’argomento sulla mafia, tutti si sono alzati in piedi applaudendo, in ricordo della strage di Capaci.

 

Le conclusioni del dot. G. Colombo sono state d’una chiarezza e semplicità estrema, avendo di fronde ragazzi che si affacceranno alla vita che l’impegnerà ad affrontare problematiche rilevanti.

 

“Voi siete i padroni del futuro. Come sarà il mondo del domani dipenderà da voi, affinché il mondo dove vivrete sia accettabile dipenderà solo da voi, così la qualità della vita e come la regolerete”. 

 

Questo è stato il monito del dot. Colombo ai ragazzi dopo un’ ampia discussione sulle regole e l’applicazione dei 139 articoli  della Costituzione.

 

“Se qualcuno rimane in dietro deve essere aiutato. Qualsiasi persona ha un valore in sé e quindi cercare di operare con uguaglianza”. Citando don Milani. 

 

 Poi il dot. Colombo ha ricordato un suo processo contro il banchiere Sindona e sulla morte dell’avvocato Giorgio Ambrosoli nel 1979, personaggio retto incorruttibile.

 

“Seguire quel che si crede. Ambrosoli sapeva, sentiva già nel 1975, d’essere ucciso, quando scrisse una lettera alla moglie a tale proposito. Ma ha dimostrato la sua coerenza. La cosa più importante esercitare la propria libertà”.

 

Nell’ultima tappa del corso vi erano presenti oltre al corpo insegnante: Il vice presidente della Provincia, Emidio Mandozzi, il giudice dott. Palombo, il questore di Ascoli Piceno, il dott. Monti della Procura, i sindaci dei tre comuni del plesso scolastico, Angelo Canala sindaco di Spèinetoli, Massimiliano Giacobetti sindaco di Colli e Franco Pezza sindaco di Castorano.