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Bando comunale di idee per la nuova urbanizzazione di Marina di Altidona.

| MARINA DI ALTIDONA - Mille abitanti in più negli ultimi dieci anni, una demografia infantile che cresce al ritmo di una trentina di nascite all'anno, tante costruzioni nuove

di Unione Comuni Valdaso

 Su queste direttrici essenziali si articola lo sviluppo di Marina di Altidona, uno dei territori più interessanti della nuova provincia fermana, del tutto alieno dai consueti problemi di declino che attraversano parecchie aree picene.

"Il nostro problema è di altro ordine - spiega il sindaco Marco Talamonti -. Precisamente riguarda la crescita razionale dell'urbanistica di Marina, che sinora si è verificata perlopiù in modo spontaneo. E' necessario intervenire per dare un ordine a questa crescita, per disegnare con le opportune scelte politiche e i conseguenti atti amministrativi la configurazione di una vera e nuova cittadina alla località. Sinora case, spazi verdi, percorsi per la viabilità interna sono stati regolati sulla base di strumenti urbanistici in vigore dai primi anni '80. Altre erano allora le esigenze del posto e delle persone". Originale, come sempre, il modo per raggiungere l'obiettivo. In Comune è in fieri un bando di idee, significativamente intitolato "Città Futura".

Ne stanno vagliando le singole disposizioni i responsabili dell'Ufficio tecnico e della Segreteria comunale. "Invece che rivolgerci ad un solo professionista di settore - continua Talamonti - abbiamo ritenuto che molte esperienze potranno meglio contribuire ad edificare, secondo standard urbanistici gradevoli e moderni, il tratto di territorio che dalla strada statale n.16 si inoltra verso l'interno. Un'area che, se vogliamo, deve sopportare il passaggio di importanti infrastrutture come l'autostrada, la ferrovia e la SS16. Ma che, senza dubbio, anche per essere una zona di transito elevato ha richiamato interesse residenziale e commerciale.

Naturalmente è da chiarire un dato: l'operazione "Città Futura" va considerata da tutti come un complesso progetto da eseguire progressivamente nel medio e lungo termine. Dai dieci e ai venti anni di lavoro, insomma. La volontà attuale, quindi, consiste nel tracciare un orientamento preciso per le Amministrazioni comunali che si susseguiranno; una sorta di viatico che questo Esecutivo locale lascerà per chi sarà chiamato a governare lo sviluppo futuro". Così come accaduto per la prima volta con il Bilancio di previsione 2005, le idee che dal bando scaturiranno saranno portate all'attenzione delle assemblee di quartiere, nel rispetto di quella democrazia partecipativa che privilegia le scelte dirette della cittadinanza.

03/05/2005





        
  



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