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Liste di attesa: drammatica fatalità o scelta premeditata? Intanto i NAS indagano…

| ANCONA - Interrogazione a Spacca di Castelli

di Guido Castelli

In questi giorni i Carabinieri del NAS di Ancona stanno ispezionando gli ospedali della Regione su iniziativa del Ministero della Salute, per verificare i tempi di attesa che i cittadini devono sopportare per l’ottenimento, da parte del Servizio Sanitario, di prestazioni specialistiche ambulatoriali o di esami diagnostici. Il problema delle liste di attesa costituisce una delle “piaghe” della Sanità marchigiana, come attestano le dichiarazioni che, in tal senso, hanno reso  sia Spacca che l’ass. Mezzolani e l’iniziativa di Storace va salutata con estremo favore.

Nello scorso mese di aprile ho condotto personalmente un’indagine  mese presso la zona territoriale n.13 di Ascoli Piceno da cui si desumono dati ben  più preoccupanti di quelli documentati dagli stessi report ufficiali diramati dalla Regione: 100 giorni per una visita cardiologica con prova da sforzo o per un ago aspirato, 4 mesi per una visita per una visita urologia e 6 per una prestazione di tipo oculistico sono dati che non è necessario commentare.

Scandaloso è invece il fatto che quando l’utente sceglie di effettuare la prestazione a pagamento, l’attesa “magicamente” si accorcia consentendo di ottenere la stessa visita o il medesimo esame in appena 24/48 ore. C’è chi sostiene, tuttavia, che l’allungamento delle liste di attesa sia anche frutto di una scelta “premeditata” di carattere finanziario.

L’allungamento delle liste di attesa, in effetti, costituisce un micidiale strumento di contenimento della spesa in quanto il Servizio Sanitario Regionale - costringendo “di fatto” il paziente a richiedere la visita a pagamento - ottiene un doppio vantaggio finanziario: da un lato risparmia il costo della prestazione (che va a gravare interamente sul cittadino), dall’altro incamera una percentuale (fino al 30%) della somma pagata dal cittadino al medico che svolge la prestazione.

A questo punto è d’obbligo chiedersi:  Quanto “pesa” sui tempi di attesa la volontà premeditata di contenere i costi della sanità attraverso il meccanismo surrettizio del ritardo delle prenotazioni ?
Il deficit sanitario delle Marche (che solo nel 2003 ha prodotto un surplus di spesa pari a 200 miliardi di vecchie lire) non sta forse intaccando il diritto alla salute che la Costituzione riconosce a ciascun cittadino ?

Sono queste le domande che ho posto al Presidente della Giunta Regionale Spacca attraverso un’apposita interrogazione che spero possa far luce su uno dei tanti misteri regionali.
Spero che Spacca risponda sollecitamente. In caso contrario non mi resterà che chiedere lumi ai Carabinieri dei NAS.

*cons. reg.le AN

30/05/2005





        
  



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