In qualità di consigliere comunale, inoltro la presente interpellanza, con richiesta di risposta scritta ed orale da fornire nel prossimo Consiglio Comunale, per sapere se:

 

Premesso che,

con determina dirigenziale n. 1023 del 21 luglio 2004 si registra la presa d’atto, da parte del dirigente servizio personale, del decreto sindacale datato 28 giugno 2004 n. prot. 34397, con cui la dott.sa Alessia Gabrielli è stata assunta dal Comune, con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato, per far parte dell’ufficio di supporto agli organi di direzione politica di cui all’art. 90 del D.Lgs. 267/00.

Che nel citato decreto sindacale alla dipendente veniva attribuito il trattamento economico della cat. D, tabellare iniziale D3.

Nella determina n. 1023/2004 s’individua la spesa complessiva annua in euro 19.400,00, che trovano capienza nei capitoli del Bilancio 2004.

La medesima dottoressa aveva usufruito di un analogo contratto di lavoro subordinato a tempo determinato nel periodo tra il 16 ottobre 2001 e l’11 giugno 2004, giusto decreto sindacale del 15 ottobre 2001 n. prot. 47234.

Il servizio personale con determina dirigenziale n. 155 del 3 febbraio 2005, liquidava alla suddetta dipendente un’indennità di 1.830,32 euro per ferie non godute negli anni precedenti e maturate con il primo contratto.

Considerato che, la dottoressa in questione era già alle dipendenze del Comune, con un secondo contratto, mentre le si assegnava l’indennità per ferie non godute nel contratto precedente; si chiede di sapere:

1.      Perché è stata liquidata la somma di 1830, 32 euro per ferie non godute negli anni precedenti, quando la dipendente aveva in essere un nuovo contratto con l’Amministrazione.

2.      Se è stata inoltrata, dalla diretta interessata, specifica richiesta al Comune di usufruire dei giorni di ferie spettanti maturati negli anni precedenti. E se, di conseguenza, il Comune abbia comunicato alla dipendente, la necessità di non concedere le ferie residue, motivandole con straordinarie esigenze del servizio dovute ad indilazionabili ed improrogabili adempimenti connessi alla attività della mansione e alla conclusione del mandato amministrativo. (Si chiede, in caso di risposta affermativa, le date e i riferimenti degli atti prodotti).

3.      Come è stato possibile l’assunzione della dottoressa sopra citata, con decreto sindacale 28 giugno 2004 n. prot. 34397, in palese violazione della norma vincolante, ai sensi della legge Finanziaria dello Stato, che prevede il divieto assoluto di nuove  assunzioni in presenza di un patto di stabilità non rispettato  nell’anno precedente. (Situazione verificatasi al Comune di Ascoli Piceno nell’anno finanziario 2003).

4.      Se il decreto sindacale del 28 giugno 2004 (che, tra l’altro, presenta gravi errori di trascrizione dovute a un presumibile ”copia-incolla” errato) e la determina dirigenziale, di presa d’atto del nuovo contratto di lavoro subordinato a tempo determinato, sono state sottoposte o meno alla verifica e al controllo dei revisori dei conti dell’Ente.

5.      Se tale assunzione non venga ritenuta illegittima, e quindi nulla, per non aver ottemperato ai vincoli di un patto di stabilità non rispettato nel 2003, con un conseguente danno erariale per le casse comunali.