Dal 5 al 10 giugno 2005, nel corso dell'attività finalizzata al contrasto della criminalità diffusa - non ultima quella dello sfruttamento di lavoratori extracomunitari in stato di clandestinità, specie nel settore tessile e calzaturiero - i Carabinieri delle Compagnie di Ascoli Piceno, Fermo, S.Benedetto del Tronto e Montegiorgio, con la collaborazione dell’Ispettorato del Lavoro, hanno effettuato numerosissimi controlli presso laboratori gestiti da cittadini cinesi, arrivando all’arresto di sei persone.

Tra queste tre titolari di tomaifici, per aver assunto alle proprie dipendenze connazionali in stato di clandestinità; una imprenditrice del settore tessile-manifatturiero, per aver favorito e tratto profitto dalla permanenza di due connazionali privi di permesso di soggiorno; due clandestini di nazionalità cinese per inosservanza all'ordine di espulsione dal territorio nazionale.

Inoltre, nel tentativo di contrastare e ridurre la portata delle diverse tipologie di micro–criminalità diffuse nel territorio, e contro ogni forma di abusivismo e di illegalità, compresa quella che non consente la libera concorrenza, sono stati effettuati dall’Arma altri tredici arresti:

• un nigeriano sorpreso a bordo di un furgone intento ad accompagnare e dislocare, in vari punti, sette connazionali clandestini tutti in possesso di merce contraffatta pronta per la vendita sulle strade;
• due senegalesi per inosservanza dell'ordine di espulsione;
• cinque  persone colpite   da   provvedimenti   retrivi   in  carcere  emessi   dalla  Magistratura;
• una clandestina rumena sorpresa a rubare presso un supermercato;
• un giovane sanbenedettese responsabile di "scippo";
• due soggetti (uno albanese e l'altro italiano) responsabili di detenzione e spaccio di 20
  gr. di cocaina, già suddivisa in dosi, trovati in possesso di bilancini ed altro materiale
  vario per il confezionamento;
• una persona colta in flagrante danneggiamento di arredi urbani che, nel tentativo di sfuggire alla cattura, ha ferito in maniera lieve uno dei militari dell'Arma.

Sono state inoltre denunciate  in stato di libertà di 5 persone per disturbo alla quiete pubblica sul litorale.

A proposito dell’attività dell’Arma, il Comandante Provinciale dell'Arma Tenente Colonnello Salvatore Minniti assicura che “proseguirà incessante e con cadenza quotidiana su tutto il territorio provinciale, allo scopo di:

a.   contrastare sempre più efficacemente l'opera della criminalità predatoria (fatta di
rapine, furti e scippi);

b.   salvaguardare gli interessi dell'imprenditoria sana del territorio, attraverso la riduzione del
"rischio concorrenza sleale" di chi - impiegando manodopera in nero, lavorando con ritmi forsennati e non pagando i contributi previdenziali, evidentemente risulta più competitivo sul mercato nazionale ed estero;

c. limitare al massimo il numero degli incidenti stradali attraverso la sistematica tutela della legalità sull'intera rete viaria provinciale;

d.tutelare la quiete pubblica e quindi, gli interessi degli operatori del settore che volessero puntare su un turismo di qualità in un territorio sicuramente di qualità anche sotto il profilo dei servizi che - per la parte di sua competenza - l'Arma dei Carabinieri sta erogando."

Inoltre il tenente colonnello Minniti sottolinea l'importanza di "puntare sempre più verso l'ottenimento di una "sicurezza partecipativa", ottenibile con il "consenso collaborativo" del "cittadino-utente" che, in presenza di situazioni sospette, decide di "telefonare al 112", nella convinzione che «I carabinieri non possono stare dietro ogni angolo, ma ogni angolo può essere raggiunto velocemente dai Carabinieri»”.