Referendum. Parla la Dott.ssa Laura Olimpi.
Ascoli Piceno | La Presidente dell'A.I.E.D " Ed ora vediamo se modificano la legge come promesso. Noi controlleremo."
di Carmine Rozzi
Si è detto che questo referendum si rivolgeva soprattutto alle donne in quanto tra le dirette interessate sui riflessi che un sì o un no avrebbe significato. Riflessi che si potrebbero ripercuotere letteralmente sul corpo della donna in quanto esecutrice materiale del processo fisiologico della procreazione. Alla Dott.ssa Laura Olimpi, Presidente dellA.I.E.D. (Associazione Italiana Educazione Demografica) che si occupa della Procreazione Libera e Consapevole il compito di esternare una sua opinione sui risultati del referendum.
E senza ombra di dubbio una sconfitta per i fautori del referendum. Una analisi più approfondita dei dati si farà più avanti ma di certo il risultato è molto basso. Tuttavia si può tranquillamente affermare che le due ragioni (si/no) non si sono confrontate ad armi pari. Con linvirto al non voto si è premiata lindifferenza e il disimpegno. Apparentemente a vincere sono state queste due attitudini. In ogni caso pensiamo di aver portato delle ragioni valide sui pericoli di questa legge e dei bisogni che ci sono dietro sicuramente si continuerà a parlare. Anche i contrari erano daccordo che questa è in ogni caso una legge da modificare.
Da domani tutto finito, tutto dimenticato ?
Al contrario. Il nostro impegno è quello di non smontare lattenzione che abbiamo creato sul fenomeno. Perché, bene o male, alla fine se nè parlato. Tutti hanno cominciato a ragionarci dietro. Ora ci costituiremo in un osservatorio per veder anche localmente che cosa succede allapplicazione della legge e soprattutto che cosa faranno visto che ritornerà al Parlamento per essere modificata e per apportare quei correttivi che sono necessari. E nello stesso tempo per controllare che non ci siano anche altri attacchi a leggi che già ci sono e che guardano la procreazione libera e responsabile.
Da una prima analisi risulterebbe che sono state proprio le donne ad astenersi in massa dal recarsi al voto
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Purtroppo non siamo riusciti a informare sulle vere questioni che erano in gioco. Che erano poi quelle che dovevano interessare le donne come il rispetto della loro salute e dei loro bisogni. In realtà molte si sono sentite tirate fuori e non interessate direttamente. Poi aggiungiamoci quei manifesti con il bambino nella provetta, è una cosa che fa presa sullistinto materno. Vi è stato forse un principio di precauzione generale che ha portato le donne a non volersi impegnare non capendo bene su che posizione dovevano esprimersi.
Teme un effetto domino? Aborto, divorzio?
Sicuramente. E per questo che dovremo vigilare. Anche rispetto alla legge stessa è importante che vengano fatti i correttivi indispensabili. Dicevano che la legge andava modificata ma non con i referendum. Va bene, ora vediamo la reale intenzione di volerla modificare e di quanto. Quindi questa cosa va controllata. Ma la cosa più allarmante è rappresentata dal pericolo della disabitudine al voto. Se dovesse prendere piede e andasse a sommarsi alla percentuale di quelli già lo fanno per le politiche, e sono sempre di più, la cosa può diventare seria in fatto di diseducazione al voto. E penso sicuramente che il nostro Presidente della Repubblica lo abbia recepito per primo esprimendolo con landare a votare.
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13/06/2005
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