La qualità non ormai non basta più. Per vincere le sfide della competizione internazionale, portata anche da paesi “nuovi” come l’Argentina, l’Australia, la Spagna e anche la Cina, occorre che tutto il mondo del vino marchgiano e piceno si unisca e cooperi maggiormente, razionalizzazi obiettivi e produzione, investa molto di più nel marketing, e soprattutto definisca progetti comuni di valorizzazione integrata del territorio, con le altre risorse agricole e ambientali presenti.

Questo in sintesi, è quanto emerso da un qualificato e molto inteso incontro-dibattito organizzato dal Comune di Castel di Lama e dal Circolo La Contrada che si è tenuto domenica pomeriggio presso la Cantina De Angelis, di fronte ad un folta platea di operatori e cittidini, e al quale sono intervenuti tra gli atri gli assessori regionali Luciano Agostini e Paolo Petrini, e quello provinciale Avelio Marini.

Ad introdurre i lavori del convegno, coordinato dall’assessore comunale Tommaso Amadio, è stato il sindaco lamense Patrizia Rossini che ha parlato di “importante occasione di confronto e di iniziativa che vuole essere la prima di un programma teso a valorizzare un prodotto di grande tradizione e qualità come il vino, e questo insieme alla altre tipicità del Piceno e di tutte le Marche, una regione queste che è tra le più belle d’Italia.

” Nessuno tuttavia, durante l’incontro, a cominciare dal presidente della Vinea, Ido Perozzi, e da Quinto Fausti, direttore dell’azienda De Angelis, ha nascosto le difficoltà che anche il settore vitivinicolo attraversa in questo momento, e nel quadro di un crisi economica nazionale e globale che continua a produrre i suoi non favorevoli effetti.

Se Perozzi ha sollecitato il fatto che “le cantine vengano aperte, per migliorare una cultura del vino che deve superare ancora molti ostacoli, e collaborare più strettamente per un programma di promozione di tutte le tipicità del territorio”, Fausti dal canto suo ha evidenziato le difficoltà e i rischi che sta attraversando il comparto, stretto fra le concorrenza estera e la riduzione dei consumi in Italia, chiedendo alle autorità presenti  maggiore sostegno e soprattutto un azione di “di marketing strategico e territoriale” considerata ormai indispensabile. 

La prima risposta è arrivata dall’assessore provinciale al turismo Avelio Marini, che ha detto come “sia necessaria prima un analisi e selezione delle priorità attuali, per capire poi in che direzione e con quale offerta integrata andare a proporre la nostra realtà”.

E il vicepresidente della Regione Marche Luciano Agostini, premettendo che negli ultimi dieci anni nel settore vitivinicolo molti progressi sono stati compiuti, ha aggiunto : “ Nello scenario attuale, la qualità che i nostri vini hanno raggiunto, anche per la selezione dei vitigni autoctoni ormai non è più sufficiente. Bisogna che tutti i produttori, tutta la filiera di settore coordini i propri sforzi, per cercare di mantenere quell’ottimo rapporto qualità- prezzo che fino ad ora ha fatto il successo dei nostri prodotti. L’attenzione del Pubblico ci può essere – ha proseguito Agostini – ma il compito di un istituzione è soprattutto quello di creare le condizioni affinché il mercato, il sistema funzioni, e non solo quello di elargire risorse.”