Duecento sacerdoti marchigiani sacrificarono la vita per opporsi all'orrore nazista.
San Benedetto del Tronto | Altra cerimonia commemorativa del giorno della liberazione ricordando il sacrificio di tanti prelati marchiggbiani.
di Carmine Rozzi
La deposizione della corona al ceppo commemorativo caduti partigiani.
Si è svolta unaltra cerimonia commemorativa della giornata del partigiano sambenedettese. Anche qui dopo una breve e intensa messa celebrativa alla chiesetta in Via Manara gli ex partigiani che vi hanno preso parte si sono recati al ceppo commemorativo dove furono fucilati quattro giovani resistenti della guerra di liberazione. In rappresentanza della Provincia la Vice Presidente Cinzia Peroni per la quale E un giorno che ha un forte valore simbolico e morale a memoria di quanti, con sprezzo del pericolo e sacrificando le loro giovani vite hanno fatto si che questa regione, questa provincia e questo comune fossero liberati dallassoggettamento nazista. E perciò la Provincia non poteva far mancare la sua presenza.
Le fa eco il Presidente dellAnpi per San Benedetto Elio Tremaroli. Noi ci teniamo moltissimo a questi nostri caduti perché sono loro che ci guidano come un faro per le vie della pace. Pace , libertà e democrazia. Questi gli ideali per i quali molti di noi hanno dato la vita. Era un gruppo di giovani, tutti volontari. Nessuno aveva ricevuta la cartolina di precetto. Solo la chiamata della propria coscienza. Come quei duecento sacerdoti che ci assistevano e hanno dato la vita ed in questi momenti li ricordiamo con commozione. In diversi occasione, oltre allassistenza spirituale, quando cera da imbracciare un fucile lo facevano pure loro.
Luigi Melonari un grande vecchio dallenergia intatta e dallo sguardo severo e penetrante ricorda molto limpidamente quel giorno in cui Avevamo saputo che un distaccamento di quattro militari germanici erano rimasti indietro. Così, dopo esserci armati a dovere, li sorprendemmo e li nascondemmo in una caverna situata a ridosso del Monte della Croce e li tenemmo lì aspettando larrivo delle truppe polacche alle quali li consegnammo. Piccoli atti di guerra eroici di cui la nostra città può e deve andare fiera.
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20/06/2005
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