Una mattinata concitata .

 

Alle ore 8:30 infatti, sono iniziate le operazioni di disinnesco dell’ordigno bellico risalente alla seconda guerra mondiale , rinvenuto presso la zona del porto durante gli scavi per l’ampliamento di un deposito di gasolio.

 

È stata sgombrata una zona per un raggio di 400 metri: divieto assoluto di circolazione e natam, ossia sospensione del traffico aereo.

Croce verde, Croce Rossa e Misericordia, hanno allestito per la circostanza un centro di accoglienza per tutti i pazienti impossibilitati a muoversi presso la palestra dell’ospedale.

 

Alle ore 8:40, gli artificieri si sono recati sul posto e l’intera operazione frutto della collaborazione di Carbinieri, Polizia, Commissariato e Capitaneria è stata seguita nella sala operativa della capitaneria rigorosamente (come del resto la zona interessata dalla bomba), alla stampa.

 

Oltre alle forze dell’ordine erano presenti il vice pretto Dott. Marco Tomassini, i delegati dell’Enel, del Gas e del Consorzio Idrico e i Vigili del Fuoco, con a capo il Dott. Malizia Mauro, responsabile del distaccamento di San Benedetto del Tronto. Mancava un delegato delle Ferrovie che comunque si sono tenute sempre in contatto con la centrale tramite la Polfer.

 

I vigili del Fuoco erano presenti con una Campagnola, un Autobotte, un Euro Fire.

Alle ore 10:01, si è sentito una deflagrazione: si è deciso infatti di far brillare la spoletta della bomba in loco, poiché risultava danneggiata.

 

Al termine l’allarme è rientrato, e la bomba ormai inerte è stata caricata sul furgone militare e scortata da 2 moto della Stradale, da due auto della Polizia Stradale, dall’autoambulanza e dai Vigili del Fuoco, ha fatto rotta verso cupra dove è stata fatta brillare in una cava in località S. Andrea