"Per me è cominciato tutto per gioco; ho tentato il concorso per accompagnare un'amica e l'ho perso, allora mi sono intestardita e quando l'ho riprovato la seconda volta l'ho vinto. Adesso mi trovo qui e sono felicissima; è vero, è una vita di rinunce, ma ogni giorno ti metti alla prova e quando ce la fai la sensazione che provi è indescrivibile."

Questa la testimonianza di una delle ragazze "ospiti" della caserma ascolana; incontrata per caso in treno, con il tipico borsone verde militare, non ho potuto fare a meno di chiederle il perché della sua scelta.

Non tanto quello che mi ha detto, ma il luccichio dei suoi occhi mentre mi raccontava le conquiste di ogni giorno, mi ha convinta; la sua decisione non è un ripiego alternativo ad un posto di lavoro perso o mai trovato, è una scelta di vita consapevole e appassionata.

Fino ad oggi avevo sempre pensato che queste ragazze, che incontro spesso in treno, scegliessero la strada della carriera militare spinte dalle scarse offerte provenienti dal mondo del lavoro, ma dopo questa chiacchierata ho dovuto ricredermi.

Sono ragazze motivate e agguerrite, e nonostante io sia così lontana da loro in fatto di scelte di vita, non ho potuto non sentirmi partecipe mentre mi raccontavano delle loro conquiste quotidiane.

Cosa resta da dire: probabilmente non diventerò mai una donna soldato, ma da oggi in poi guarderò con occhi diversi queste ragazze che, per inseguire un sogno, scelgono la strada più difficile, sacrificando gli affetti e tentando di migliorarsi ogni giorno.