La sontuosa palestra  polivalente del Centro Sportivo che è stata inaugurata in questi giorni è intitolata al compianto Sabatino D’Angelo. Oggi possiamo dire ,con orgoglio, di essergli stati colleghi ed amici. Già, dai nostri primi timidi passi nella carta stampata, si intravedeva  quella “marcia in più” che l’avrebbe portato lontano. Sabatino non aveva fatto grandi studi, e aveva una cultura di base comune a tutti noi giovani di provincia ; un po’ di questo, un po’ di quello ; dignitosamente.

Ma più di noi aveva dentro “quella fiamma” che ti brucia ogni volta che “annusi” una notizia o ogni volta che, rileggendo il pezzo appena scritto, ti accorgi in un batter d’occhio che “così non va” , lo cancelli e, con la stessa velocità, ne tiri su un altro ; diverso nello stile eppur uguale nella sostanza. Anni 70. Quante trasferte, dietro a quella “macchina da goal” del  “Sciur “ Bergamasco !

E quante canzoni cantate a squarciagola nel tornare a casa dopo una vittoria. Vero Giuliano ? (Silvestri), vero Adriano (Cellini) vero Pino (Perotti) ?.  E quante volte, ad alcuni di noi che non usufruivano ancora del rimborso spese, lui, posandogli una mano sulla spalla e ammiccando sussurrava “ …ci penso io “. Quella  < promessa > sarà forse costata al Carlino (per il quale scriveva) qualche pranzo o cena in più ma siamo certi che, conoscendolo,  non se la siano mai presa a male.

E quella domenica di tanti anni fa quando, da un paese scandinavo, sentii per la prima volta su “tutto il calcio minuto per minuto” una delle sue radiocronache e il collegamento saltò proprio sul più bello. “Porca vacca!” mi ritrovai ad imprecare usando una espressione a lui cara perché era il massimo che il suo animo naturalmente nobile riuscisse a esternare. Con le labbra increspate.   Usando un atteggiamento a lui famigliare , per reprimere non la delusione ma  la carica che piccole avversità del genere erano solite procurargli.

O quando l’allora proprietà, (oggi si può dire, diamine, se si è rivelato “Gola Profonda” chi siamo noi io per tacere ?), della neonata Telecavo Picena, (TVP, anni 72/73 ) ci chiamò a noi della cronaca per darci a capire che le notizie andavano date ma certi personaggi non andavano toccati. Sabatino, alzandosi in piedi, ci disse di seguirlo e lasciammo su due piedi la proprietà e la TVP. E non contento, in quanto “direttore responsabile”, impiantò una causa di lavoro agli editori per farci pagare gli onorari. Finì in tribunale. Ma finì anche tutto dopo appena mezz’ora. Troppo giovani noi, o troppo potenti loro ? Morale ; neanche una lira e condannati al pagamento delle spese processuali

“ Ragazzi  - ci disse Sabatino -  forse da qui a molti anni, ripensando a cosa abbiamo fatto, ci morderemo le mani ma oggi io mi sento…. immenso !…..e voi ? “. Mario Zazzetta,  mitico “cameraman”, lo abbracciò per primo. Poi seguirono tutti gli altri. Non abbiamo mai dimenticato quel giorno e quella frase e siamo sicuri neanche Mario. 

Sabatino D’Angelo. Anche in questo unico. Anche per questo indimenticabile. Ciao di nuovo “Saba”  e, da noi tutti,  grazie per averti conosciuto.

P.S.:  A proposito, vedi un po’ cosa puoi fare da lassù per la “ tua “ Samb.  In questi giorni ne     
          avremmo  proprio bisogno…..