Uno dei due gazebo della ditta Romandini in viale Secondo Moretti ha rischiato di andare a fuoco domenica 26 giugno all’alba, ore 6,10 per l’esattezza. Il principio di incendio sviluppatosi nel gazebo lato ovest era partito dal sacco di iuta che avvolge un vaso di fiori ed ha avvolto il telo fino a raggiungere la parte superiore. Solo il pronto intervento del pasticciere del vicino Caffè Florian ha impedito il peggio.

 

Pietro Romandini, titolare del negozio, denuncia il “grave atto intimidatorio, avvenuto in un clima politico avvelenato”. Al tempo stesso afferma con orgoglio di aver ripreso regolarmente la sua attività promozionale sin dal pomeriggio della domenica. Le sue parole fanno riferimento alla polemica sollevata da alcuni (i Verdi e Azione Indipendente) contro quella che viene ritenuta una eccessiva occupazione del suolo pubblico, concessa in assenza di uno specifico regolamento comunale: da parte della ditta Romandini, ma anche da altri esercizi commerciali.

 

Sul posto, domenica, erano intervenuti i carabinieri, la polizia scientifica e i vigili del fuoco. I filmati delle telecamere che si trovano nella zona sono stati acquisiti dalle forze dell’ordine, motivo per cui si confida di poter risalire in fretta ai responsabili del gesto, che come detto non pare accidentale. I danni non sono stati quantificati, anche se sembrano di modesta entità (e comunque la ditta Romandini è assicurata contro gli atti vandalici).

 

Pietro Romandini prende spunto dall’accaduto per riprendere la polemica sull’occupazione del suolo pubblico: contesta in primo luogo che essa sia vista come una sorta di esclusiva dei pubblici esercizi, che invita anzi a tornare alle consumazioni al banco. Afferma di pagare una congrua cifra come tassa sui suoi gazebo: poco meno di 10.300 euro per 92 metri quadrati occupati nei tre mesi estivi.

 

Al tempo stesso Romandini sollecita i suoi colleghi commercianti ad investire nelle rispettive attività, per uscire da quella crisi di cui sembra essere l’unico a non risentire: “non abbiamo subito alcun calo di vendite ultimamente – dice – e continuiamo a dare lavoro a 10 persone, regolarmente assunte. Del progetto Romandini Events beneficia tutta la città, anche dopo l’ultima riqualificazione di viale Secondo Moretti. San Benedetto viene pubblicizzata sulle riviste specializzate o attraverso strumenti come il Dvd che abbiamo realizzato sull’attività del 2004”.

 

Accanto a Romandini, durante la conferenza stampa convocata per illustrare l’accaduto, l’avv. Gabriella Ceneri, che aveva assistito l’imprenditore già durante la fase di richiesta dell’autorizzazione per l’occupazione del suolo pubblico, per la quale la Ceneri ribadisce non essere necessario un pronunciamento della commissione edilizia, trattandosi di strutture rimovibili, installate per giunta per un periodo circoscritto dell’anno.

 

L’incontenibile ottimismo di Romandini sulla necessità di investire trova un limite soltanto alla domanda su cosa accadrebbe nel caso in cui tutti i commercianti del “corso” chiedessero di occupare il suolo pubblico. Un rapido “si dovrebbero trovare soluzioni” è la sua risposta.