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Qualche considerazione sui prossimi referendum abrogativi del 12 e 13 giugno

Ascoli Piceno | Martelli: “Quando qualcuno tempo fa esortava ad “andare al mare” piuttosto che alle urne, certo non lo indicava sui manifesti, e comunque mai avrebbe scritto esplicitamente “non andare a votare”. E’ segno che i tempi sono cambiati?”

di Massimo Martelli

 
Facciamo qualche considerazione sui prossimi referendum abrogativi del 12 e 13 giugno in materia di procreazione assistita, non tanto per entrare nei contenuti dei temi referendari – sui quali il Comitato cittadino dei 4 Sì sta portando egregiamente avanti una capillare campagna di sensibilizzazione – quanto piuttosto sulle modalità di propaganda politica della campagna del “No”, che meglio dovrebbe chiamarsi “dell’astensionismo preventivo”.
 
Ci riferiamo all’invito esplicito a disertare le urne che campeggia vistosamente sui manifesti dell’Udc. Anche il comitato “Scienza e vita” è abbastanza esplicito in proposito, ma con l’attenuante che non si tratta di una forza politica istituzionale avente fra i suoi obblighi anche quello di promuovere il diritto-dovere al voto (quale che sia) indicato nella Costituzione della Repubblica italiana (art. 48).
 
Quando qualcuno tempo fa esortava ad “andare al mare” piuttosto che alle urne, certo non lo indicava sui manifesti, e comunque mai avrebbe scritto esplicitamente “non andare a votare”. E’ segno che i tempi sono cambiati?
 
Probabilmente, dal momento che molte forze politiche, oggi, sembrano aver completamente dimenticato il mantenimento di quei limiti (stabiliti dal rispetto per le istituzioni) che accomunava gli esponenti delle precedenti classi dirigenti di questo paese. Oggi, l’uso strumentale delle istituzioni democratiche a beneficio personale o di casta sembra essere diventato piuttosto la norma che cancella ogni limite.
 
Domanda: se “la vita non va messa ai voti”, nel caso della legge 40, che è stata votata e che riguarda la vita, com’è che questa regola non è valsa? Forse ché i voti alle Camere hanno maggiore dignità di quelli espressi direttamente dai cittadini nei referendum? Ah, i referendum … se ne fanno troppi, e poi, col rischio che la volontà popolare possa giocare brutti scherzi a chi esercita il potere in nome del popolo, meglio boicottarli subito inducendo la gente a rinunciare alla propria sovranità politica e civile!

08/06/2005





        
  



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