Il Comitato di Sorveglianza Regionale per lobiettivo 2000-2006 del Fondo Sociale Europeo
Ascoli Piceno | Molte Regioni non riescono a erogare i fondi assegnati dalla Comunità Europea i quali devono essere restituiti, al contrario la Regione Marche riesce a direzionare le risorse in modo puntuale e preciso
Disoccupazione, crisi aziendale, ridimensionamenti, delocalizzazioni, difficoltà di inserimento nel mondo del lavoro per i giovani ma anche per i meno giovani, cè quasi un senso di soffocamento. Eppure qualche segnale positivo cè, come è emerso questa mattina ad Ascoli Piceno nel corso dellincontro semestrale del Comitato di Sorveglianza della Giunta Regionale per lobiettivo 2000-2006 del Fondo Sociale Europeo.
La Regione Marche ha lavorato e sta lavorando bene conferma Jader Canè della Commissione Europea Occupazione e Affari Sociali - i fondi a disposizione sono stati impiegati e lefficienza degli interventi è provata.
I numeri dichiarano che i 13 centri per limpiego dislocati sul territorio regionale hanno raggiunto 155 mila abitanti, oltre un decimo della popolazione, con un livello scolastico superiore e universitario, inoltre le attività formative messe in atto hanno consentito loccupazione ai 2/3 dei partecipanti.
Restano da sviluppare, come ha sottolineato lassessore regionale Ugo Ascoli, il settore della formazione continua (quella rivolta ai già occupati) e la formazione permanente per elevare comunque il livello distruzione e prevenire le difficoltà che insorgono di fronte alla sopraggiungere di mutamenti di mansioni o addirittura di lavoro.
La provincia Picena è al lavoro anche per un modello culturale diverso come ha evidenziato lassessore provinciale Emidio Mandozzi, dove limprenditore investe e lamministrazione provinciale mette a disposizione formazione e capitale umano.
Immediato lintervento dellassessore provinciale Carla Monachesi sulla la necessità di intervenire per favorire loccupazione femminile, uno dei primi obiettivi della Comunità Europea in Italia e che è stata duramente colpita dalla recessione economica e dalla crisi aziendale.
I centri per limpiego sono frutto di investimenti e i risultati sono messi a rischio da una politica nazionale che non investe su questo settore, per i finanziamenti strutturali cè adesso la revisione delle quote nazionali - dice lassessore provinciale Massimo Pacetti di Ancona soprattutto dopo un richiamo della comunità europea, ci possono essere delle ricadute di non poco conto.
Erano presenti molti personaggi di spicco della politica marchigiana e nazionale, quindi non sono mancati riferimenti alle politiche che il governo conduce in materia di occupazione e lavoro, tanto che si è accennato anche allincontro tra Jean Claude Juncker e Silvio Berlusconi in merito ai fondi strutturali e sulla riduzione delle risorse per via dellallargamento della comunità europea.
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09/06/2005
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