Potenza vocale e tanta autoironia ieri sera con Linda a Castel di Lama
Castel di Lama | Al Centro commerciale "La città delle Stelle" la cantante marchigiana, accompagnata dalla band nata dalla collaborazione con il Cpm di Milano, ha scaldato con la sua musica un pubblico infreddolito ma numeroso.
di Stefania Mistichelli
Linda, cantante ascolana recentemente eletta cittadina marchigiana dellanno, è approdata ieri sera a Castel di Lama, presso il Centro commerciale La città delle Stelle, con il suo tour La forma delle nuvole, inserendosi nella rassegna Note Stelle, questanno alla terza edizione dopo Antonello Venditti nel 2003 e Elio e le Storie Tese lanno scorso.
Sfidando le nuvole minacciose e il repentino abbassamento della temperatura, il pubblico è accorso numeroso ad assistere allo spettacolo, aperto da Cristian Francioni.
Quindi lingresso nel palco di Linda, insieme ai suoi musicisti, Marco Primavera alla Tastiera, linsegnante del CPM Giorgio Palombino alle Percussioni, Marco Parenti alla Batteria, Gaetano Puzzutiello al Basso e Nicola Oliva alla Chitarra.
Linda ha presentato alcune canzoni dal suo nuovo album, alternandole con brani più noti e con omaggi ad artisti cari alla cantante ascolana; il primo brano, Un dubbio, è la canzone cui Linda è più legata dal punto di vista del divertimento nelleseguirla, e racconta di un rapporto di coppia intaccato dal tarlo del tradimento. Continuando sulla tematica dellamore, Linda ha eseguito il suo singolo dellestate, Domani stai con me, fatto in collaborazione con Gary Barlow, ex Take That.
Quindi passando per la sanremese Aria sole terra e mare si è arrivati a Il testamento di Tito, omaggio al compianto cantautore genovese Fabrizio De André, che, afferma Linda, con maestria ha sempre saputo legare il sacro al profano.
E vaie Favola hanno quindi introdotto i tre omaggi conclusivi del concerto: La donna cannone di Francesco De Gregori, rivisitata in una trascinante versione reggae, per arrivare, attraverso la lieve e poetica Quanto tho amato di Roberto Benigni, allenergia di Steve Wonder con Dont you Worry bout a thing.
La giovane cantante ascolana non si è risparmiata in fatto di estensione vocale e di simpatia; ha interagito con il pubblico coinvolgendolo e alternando musica a battute su di sè e sui musicisti, con una divertente e arguta auto-ironia.
A fine concerto e prima del bis offerto da Linda ai più risoluti e entusiasti rimasti a richiamarla sul palco, i musicisti si sono espressi in tutta la loro maestria e preparazione, regalando cinque minuti di musica pura, ancor più godibile per il fatto che evidente era il loro piacere e divertimento nelleseguirla. Bravissimi tutti, a partire dai curatori del tour La forma delle nuvole, il tastierista Marco Primavera, che durante il concerto più volte si è divertito provocando Linda con brevi duetti, e il percussionista Giorgio Palombino, conosciuto a livello internazionale, fino ad arrivare a tutti gli altri, che con la cantante hanno stabilito un profondo feeling .
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11/07/2005
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