Marco e Leandro pensavano di avercela fatta. Pensavano che, ancora una volta, erano riusciti a fare il proprio dovere di bagnini. A salvare una persona in difficoltà . Quando qualcuno aveva detto a Marco che in quel tratto di acqua poco distante dalla sua postazione un turista sembrava in seria difficoltà gli era bastata un’occhiata esperta per capire che occorreva intervenire prontamente. Quindi si era rivolto al suo compagno di lavoro Leandro Cardarelli e, preso un pattino, avevano ripescato e portato a terra il sig. Raffaele Vitagliano, imprenditore vinicolo irpinese di 63 anni.

 

Appena giunti a terra i due ragazzi, hanno provveduto, secondo prassi, a far vomitare al turista la copiosa quantità di acqua ingerita, mentre il figlio di quest’ultimo assisteva alla scena. Nel frattempo era stata avvertiva l’autoambulanza. Il sig. Vitagliano, fino a quel momento sembrava lucido e cosciente, riuscendo persino a informarli sul suo stato fisico. Ed a raccontare come fosse stato preso dal panico quando, all’improvviso, non aveva sentito più la sabbia sotto ai piedi. E come fosse tornato quello strano malore, già avvertito alcuni giorni fa.

 

Poi, verso le 11,45, l’arrivo dell’unità di pronto soccorso. E qui, l’impensabile. Proprio mentre si stava praticando al turista una flebo ecco i sintomi violenti di una crisi cardiaca. La corsa all’ospedale ed i tentativi di rianimazione non sono purtroppo valsi a nulla. Il sig. Raffaele Vitagliano è deceduto per arresto cardiaco.

 

Originario di Avellino, il turista era giunto da appena pochi giorni a San Benedetto insieme all consorte ed ad alcuni conoscenti. Lui all’Hotel “Doria” e suo figlio, con famiglia, al “Canguro”.

Questa ennesima tragedia va purtroppo a sommarsi alle altre due già verificatesi ai primi di giugno quando a perdere la vita fu il sig. S.Brambilla , bergamasco di 59 anni, annegato davanti allo chalet “Tucano”. E a quella straziante dell’appena quattordicenne Domenico Romeo di Pagliare, morto per annegamento di fronte allo chalet “Nadia”.

 

I due ragazzi che hanno salvato in un primo tempo la vittima con un tempismo ed una professionalità esemplare sono Marco Romandini, diciottenne, studente liceale al “B.Rosetti”, bagnino specializzato in salvataggi a mare , visto i suoi trascorsi di nuotatore sportivo e Leandro Cardarelli , bagnino a mare di terra, studente dell’Ipsia e a tempo perso portiere di calcio nella Porto d’Ascoli. Restii a parlare di loro stessi e tantomeno propensi a farsi fotografare in atteggiamenti o pose eroiche. Dimostrando una maturità ed un senso del dovere civico inusuali. Ripetendo di aver fatto semplicemente il loro lavoro.

 

Come mercoledì scorso quando, entrambi, di fronte all’albergo “Da Fausto” , hanno salvato un uomo sulla cinquantina, forse in preda a crampi su ambedue le gambe. Il tutto, ironia della sorte, mentre, nello stesso momento, a non più di cinquanta metri, il presidente del Quartiere Mare-Sentina Cicconi mostrava alla stampa le condizioni in cui versano i locali delle Guardia Medica Turistica, chiusa per inagibilità. Difatti, e ne siamo testimoni oculari, il 118 che era stato chiamato per soccorrere il sig.Vitagliano, si era recato in primis proprio in Via San Giacomo all’indirizzo della Guardia Medica che proprio ieri avrebbe dovuto aprire i battenti. Viene da chiedersi; se quel posto fosse stato funzionale e pronto, avrebbe il sig. Vitagliano avuto una chance in più ?