"Puntiamo sul grano marchigiano doc per rilanciare i consumi di pane"
| ANCONA - Coldiretti chiede l'etichettatura dell'origine per valorizzare la filiera.
''Nel 2004 il consumo di pane e' diminuito del 3% ma, secondo i dati Ismea - Ac Nielsen, e' aumentato al contempo l'interesse per le 'pagnotte doc', ovvero legate al territorio. Stiamo dunque lavorando già da qualche mese con industriali e panificatori per valorizzare e rilanciare il grano marchigiano, riportandolo sulle tavole dei consumatori''.
E' uno dei messagi scaturiti dal convegno svoltosi ieri a Villa Musone di Loreto, organizzato da Coldiretti Marche e Ufficio Zona Osimo nell'ambito della legge 37. L'iniziativa, che si inserisce nell'ambito della Festa di Luglio organizzata dal Centro turistico giovanile, ha visto la presenza di esperti e nutrizionisti, toccando i vari aspetti, da quello storico a quello alimentare, che interessano un settore storico dell'agricoltura regionale. ''L'obiettivo e' valorizzare i 5.900.000 quintali di grano duro made in Marche, a cominciare dalla produzione della pasta, e rilanciare quello tenero (1.400.000 q), utilizzato per la farina con cui si fa il pane - ha spiegato il presidente di Coldiretti Ancona, Maurizio Monnati -. In tutto cio', e' ovviamente necessaria l'applicazione della legge sull'etichettatura obbligatoria dell'origine degli alimenti, che dara' la possibIlita' al consumatore di riconoscere i prodotti davvero nostrani''.
La professoressa Gianna Ferretti, nutrizionista dell'Universita' Politecnica delle Marche, ha invece parlato del ruolo di pane e pasta nella dieta, sfatando alcuni miti diffusi dalla pubblicita'. ''Che crackers e grissini siano piu' dietetici non è affatto vero - ha spiegato la studiosa - visto che hanno il doppio delle calorie rispetto al normale pane bianco''. Del ruolo storico del grano dell'economia delle campagne marchigiane ha invece discusso Riccardo Ceccarelli, direttore della Biblioteca di Cupramontana. Sono intervenuti anche lo scrittore Antonio Bartolo e il presidente del Ctg, Loris Ascani, i quali hanno donato gli intervenuti rispettivamente un libro e una terracotta artistica.
E' uno dei messagi scaturiti dal convegno svoltosi ieri a Villa Musone di Loreto, organizzato da Coldiretti Marche e Ufficio Zona Osimo nell'ambito della legge 37. L'iniziativa, che si inserisce nell'ambito della Festa di Luglio organizzata dal Centro turistico giovanile, ha visto la presenza di esperti e nutrizionisti, toccando i vari aspetti, da quello storico a quello alimentare, che interessano un settore storico dell'agricoltura regionale. ''L'obiettivo e' valorizzare i 5.900.000 quintali di grano duro made in Marche, a cominciare dalla produzione della pasta, e rilanciare quello tenero (1.400.000 q), utilizzato per la farina con cui si fa il pane - ha spiegato il presidente di Coldiretti Ancona, Maurizio Monnati -. In tutto cio', e' ovviamente necessaria l'applicazione della legge sull'etichettatura obbligatoria dell'origine degli alimenti, che dara' la possibIlita' al consumatore di riconoscere i prodotti davvero nostrani''.
La professoressa Gianna Ferretti, nutrizionista dell'Universita' Politecnica delle Marche, ha invece parlato del ruolo di pane e pasta nella dieta, sfatando alcuni miti diffusi dalla pubblicita'. ''Che crackers e grissini siano piu' dietetici non è affatto vero - ha spiegato la studiosa - visto che hanno il doppio delle calorie rispetto al normale pane bianco''. Del ruolo storico del grano dell'economia delle campagne marchigiane ha invece discusso Riccardo Ceccarelli, direttore della Biblioteca di Cupramontana. Sono intervenuti anche lo scrittore Antonio Bartolo e il presidente del Ctg, Loris Ascani, i quali hanno donato gli intervenuti rispettivamente un libro e una terracotta artistica.
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02/07/2005
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