Manzù : Lavventura di Ulisse
| ANCONA: Il Museo Omero alla Mole Vanvitelliana dal 22 luglio 2005 al 6 novembre 2005
Manzu': Tebe che cade
Cinquanta opere alla Mole Vanvitelliana di Ancona, documentano compiutamente il percorso artistico di Giacomo Manzù, dal 1940 fino alle ultime opere realizzate dal Maestro.
La mostra, che si snoda attorno al mito di Ulisse e che dedica a questa opera del grande maestro il compito di guida del percorso espositivo, è promossa e organizzata dal Museo Tattile Statale Omero, in collaborazione con lo Studio Copernico di Milano, a cura di Eric Steingräber, Alberto Fiz, Marco Vallora e con il Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, del Comune di Ancona e con il contributo della Regione Marche e della Provincia di Ancona.
Molti pezzi famosi, ma anche alcuni meno noti, individuati tra i temi più cari a Manzù:dai suoi famosi Cardinali (da quelli realizzati negli anni 40 fino a quelli degli anni 80), alle opere dedicate allaffascinante moglie Inge Schabel (alcuni tra i più bei busti di Inge), alle sedie con frutta, con tralci di vite, alla Tebe in poltrona, alla Tebe sulla sedia.
La scelta delle opere, trattandosi di una rassegna con possibilità di lettura tattile, è stata particolarmente impegnativa. Sono state infatti individuate quelle opere che, per uso e tipologia dei materiali, nonché per il tratto scultoreo, sono maggiormente idonee a questo tipo di lettura e che non presentano difficoltà ad essere toccate.
Le sale vanvitelliane accoglieranno, con un suggestivo allestimento un itinerario attraverso il mito, tema costante ed assai caro ad Manzù, che non a caso aveva scelto la terra di Ardea quale sua dimora.
Per le Edizioni Museo Omero, sarà disponibile un ampio catalogo, con le immagini di tutte le opere e testi dei tre curatori, oltre agli interventi di Roberto Farroni, Fabio Sturani, Enzo Giancarli e Gian Mario Spacca. Particolarmente toccante lintervista di Alberto Fiz a Inge Manzù che permette di scendere in profondità nellumanità e spiritualità di questo grande maestro del Novecento.
Indiscussa è la fama di Giacomo Manzù quale uno dei maggiori scultori europei del XX secolo accanto a Moore, Calder, Giacometti, Marini e Chillida. Le sue opere più importanti si trovano in molti luoghi pubblici di tutto il mondo. Chi poi ha avuto la fortuna di essergli stato amico non potrà mai dimenticare la sua umanità. Umanità che ha rappresentato il motivo ispiratore della sua arte. Le opere di Manzù sono ricche di tensione come la vita stessa. La scala delle sue percezioni abbraccia i tre «genera dicendi», vale a dire tutti e tre i gradi stilistici dellantica retorica, dalla lirica più tenera alle formule drammatiche ricche di gestualità del «genus grande atque robustum» (Quintiliano). Ben si comprende come egli si sia volentieri dedicato alla scenografia teatrale. Mai smise di colpirmi il suo innato talento dattore, quando di sera dopo
una buona cena fra amici dava saggi degni della primitiva forza arcaica degli antichi drammi. In queste occasioni una tenda drappeggiata da una delle finestre della sua casa di campagna di Ardea fungeva da sipario sonoramente frusciante. Per Manzù non cera differenza fra larte e la vita.
Lopera di Manzù si situa nel solco della pratica artistica mediterranea che ha le sue radici nellantichità ellenistica al centro della quale troviamo luomo e lamore per luomo. Ai suoi studenti dellAccademia estiva di Salisburgo Manzù fece questa confessione: «Lopera darte scaturisce unicamente e solo da un moto damore... La condizione essenziale per la vostra opera è che dal vostro intimo scaturisca un fuoco che investa la materia che non può restare semplicemente tale, perché sotto le vostre mani dovrà sublimarsi in spirito. La concezione plastica non deve essere ispirata da pregiudizi formali, ma soltanto dallamore.
La mostra è stata realizzata anche grazie al contributo di Fortino Napoleonico, Portonovo; Unipol Assicurazioni; EffettoLuce, Recanati; Rossi Art Brokers s.r.l., Milano; Upper S.p.a., Ancona, Collezioni darredo per lufficio
Notizie utili
INGRESSO: intero 5; ridotti: 4 anziani, giovani dai 18 fino ai 25 anni, insegnanti, associazioni; 3: gruppi oltre le venti persone, giovani dai 6 fino ai 18 anni; 2 scuole e insegnanti accompagnatori; ingresso gratuito bambini fino a 6 anni e disabili; biglietto famiglia 10.
ORARIO: da martedì a giovedì 16-20; da venerdì a domenica 10-13 / 16-23; per le scuole tutti i giorni su prenotazione.
INFORMAZIONI E VISITE GUIDATE: Museo Tattile Statale Omero 071-2811935 e biglietteria 071/52569.
Visita guidata 2,00 per gruppi di minimo 20 persone.
WEB: www.museoomero.it Sito vocale 02- 57522041
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21/07/2005
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