Il Grande Fratello non e’ piu’ soltanto Fiction televisiva, ma si scopre oggi essere diventata anche una realta’ possibile che qualche volta, a nostra insaputa, puo’  trasformare gli eventi della vita in una naturale sceneggiatura per un altrattanto naturale set in cui puo’ essere trasformata la nostra stessa abitazione.

A testimoniare l’avventura in un GF  “reale” e’ Pietro Zannoni, membro collaboratore dell’Accademia delle Scienze e delle Arti del Kosovo e dal 2002 protagonista involontario di un “Reality live” , utilizzato dagli studiosi dell’intelligence italiana, per lo studio di campionature per modelli pubblicitari, indirizzi socio-politici e legislativi, nuove tendenze musicali e tutto cio’ puo’ essere oggetto di studio per le nuove tendenze sociali e politiche. Si tratta di Pietro Zannoni l’italiano medio piu’ controllato d’Italia dagli organismi dell’intelligence cui si ispirano i modelli tratti dalle varie campiopnature di indagine che nascono dall’osservazione permanente dei comportamenti delle azioni e delle sue personali scelte.

“La mia vita e’ molto controllata,– afferma Zannoni – ma si puo’ convivere anche con un GF che ti spia per tutto il giorno. Non e’ questo che mi preoccupa in una societa’ in costante mutamento (per alcuni aspetti progressivo e per altri regressivo), dove i risultati del progresso tutto e in particolare quello tecnologico possono portare a un simile fenomeno.

Essere l’italiano medio puo’ essere una cosa gratificante, non una violazione della privacy. L’importante e’ che mai nessuno possa condizionare la liberta’ individuale di scelta, di azione e di ideologia delle persone. A mio avviso questa e’ l’unica cosa che non va mai tollerata”.

Per il resto, facendo una considerazione di sorta, credo che sia appropiato identificare in me il “ruolo” di italiano medio, per stile di vita, per tipo di professione e per i talenti che posseggo. 

Pietro Zannoni attivo nel sindacato Co.s.n.i.l., a Pescara e’ inserito in un progetto finanziato dal Fondo Sociale Europeo, di coordinamento editoriale per la pubblicazione di una collana di scrittori kosovari per conto dell’Accademia del kosovo e dell’universita’ di Pristina.