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Il progetto di biorisanamento del sito industria della SGL Carbon

Ascoli Piceno | Risanare i siti inquinati da idrocarburi attraverso le tecniche microbiologiche

di Federico Biondi

Sono stati illustrati i risultati della ricerca condotta dall’Università degli Studi di Camerino e dell’Università Politecnica delle Marche, su “I processi tecnologici per il biorisanamento di acque di rifiuto e di suoli contaminati da sostanze xenobiotiche recalcitranti”.
 
È stato possibile realizzare il progetto grazie al lavoro di raccordo del Consorzio Universitario Piceno tra le Università presenti sul territorio e la Fondazione Cassa di Risparmio. Quest’ultima ha contribuito finanziariamente al progetto mostrando soprattutto sensibilità, un gesto concreto per la salvaguardia ambientale e la riqualificazione del territorio.
 
È necessario evidenziare che Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno è impegnata con una serie di progetti specifici allo sviluppo socio economico del comprensorio ascolano e non solo, inoltre questa ricerca ha evidenziato in modo tangibile come l’integrazione tra il mondo universitario e gli enti territoriali porti a buoni risultati.
 
E’ l’esempio di come sia possibile uno sviluppo dell’Università ad Ascoli Piceno che non dipenda solo dalle strutture ma anche dagli operatori che lavorano e operano facendo ricerca. Il progetto in definitiva rappresenta una soluzione ad alcune problematiche ambientali che da anni rimangono insolute e che in particolar modo possono essere riferite al sito industriale dell’Sgl Carbon.
 
La ricerca è stata condotta sulla base di un’ipotesi del biorisanamento del sito industriale dell’Sgl Carbon, comunque l’inquinamento da Ipa o da idrocarburi è diffuso in Italia e in Europa.
 
Tecnicamente il progetto riguarda il biorisanamento dei siti contaminati con l’uso di microrganismi possibilmente autoctoni, cioè prelevati dal territorio che si pensa di disinquinare. Quindi in laboratorio sono stati selezionati dei microrganismi, migliorati e inoculati sul terreno per fargli compiere le azioni metaboliche che prevedono la trasformazione delle sostanze inquinanti in sostanze non inquinanti.
 
Sono troppe le variabili per determinare con sicurezza quanto tempo occorrerà per bonificare l’area della Sgl Carbon e soprattutto è necessario considerare a quale profondità si trovano le sostanze inquinanti e quale è la loro dispersione superficiale. Ci sono altri parametri importanti quali la temperatura, l’umidità, l’indice di acidità del terreno e molti altri ancora.
 
Queste condizioni operative che possono determinare le funzionalità e l’efficienza di microrganismi nel tempo, quindi non è facile determinare il tempo di degradazione delle sostanze inquinanti.
 
Erano presenti alla conferenza stampa il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno Vincenzo Marini Marini, il professor Gian Luca Gregari Consigliere di amministrazione della Fondazione Carisap e delegato allo specifico progetto, il professor Alberto Cresci Presidente della classe 12 dell’Università di Camerino, la professoressa Oliana Carnevali e il professor Achille Buonfigli Presidente del Consorzio Universitario Piceno.

23/07/2005





        
  



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