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Amministrative 2006: Prende vita la lista civica NAS

San Benedetto del Tronto | Rosini:"Il cittadino deve riappropriarsi della vita pubblica, deve ritirare la delega in bianco sottoscritta ad una classe politica che ha dimostrato incompetenza e disinteresse nel perseguire e realizzare il bene comune".

di Dr. Vincenzo Rosini


Spezzare il legame tra politica ed affare, tra politica ed interesse particolare, quell’interesse particolare che in Italia finisce - a Roma, in Ancona, ad Ascoli ed infine a S. Benedetto - per prevalere sull’interesse generale.

In vista delle prossime elezioni amministrative del 2006 prende vita la lista civica NAS che non vuole essere solo una vuota enunciazione di buoni propositi ma l’occasione per implementare quei meccanismi che consentano effettivamente di anteporre la res publica alle lobbies organizzate e, cioè, che permettano di sostituire il merito alla raccomandazione, di far prevalere l’evidenza pubblica alla trattativa privata, di esigere negli accordi pubblico-privati il rispetto del miglior rapporto costi/benefici, di porre al centro dell’interesse pubblico l’Individuo, la famiglia e l’impresa valorizzando meriti e potenzialità invece del suddito oppresso da ottuso burocratismo, di favorire una autentica informazione politica locale, libera da artifizi e da condizionamenti.
È imperativo proporre ai cittadini di S. Benedetto del Tronto un programma elettorale frutto della convergenza sui principii fondanti e non uno specchietto per “allodole con diritto di voto” e, così facendo, garantire una azione sociale e politico-amministrativa che tenga fede - dopo le elezioni e per tutta la durata del mandato - al patto programmatico sancito con il corpo elettorale.

La collocazione della lista in una Coalizione di Centro è di fondamentale importanza per realizzare il programma. Le cose buone sulla carta che non si realizzano nella realtà sono mera filosofia e, dunque, l’antitesi stessa della politica ed è con questa convinzione che il nostro motto è “PRO BONO ATQUE UTILITATE”; strumento per permettere al cittadino e a chi lo rappresenta di coniugare il desiderabile con il realizzabile.

Alla luce della esperienza variegata maturata nel corso della attuale legislatura, la collocazione della formazione civica al centro dello scacchiere politico, senza preclusione preordinata per accordi con le due coalizioni egemoni (in perenne conflitto per il potere ma complici nello spartirselo) è una esigenza imprescindibile e una premessa indispensabile per realizzare il programma portando l’etica nel Palazzo.

Le nostre istanze  non possono e non devono ridurre il loro “appeal elettorale” per colpa di una collocazione marginale nella vita politica locale, poiché significherebbe relegare il desiderabile nello sterile mondo dell’irrealizzabile. Siamo oggi sempre più convinti che la collocazione politica marginale, seppure idonea a creare scompiglio in una delle due coalizioni maggiori, osta la realizzazione dei progetti programmatici.
 
Il cittadino deve riappropriarsi della vita pubblica, deve ritirare la delega in bianco sottoscritta ad una classe politica che ha dimostrato incompetenza e disinteresse nel perseguire e realizzare il bene comune.
 
Mai come in questo periodo di crisi dell’intero sistema sentiamo che:
1) occorre trovare un progetto di trasformazione della Città adeguato ad una fase di preoccupante e repentina involuzione del sistema economico e produttivo e di radicale mutamento della vita sociale indotta anche da meccanismi più grandi della realtà locale e dai quali non si può prescindere;
2) il progetto di trasformazione, che inevitabilmente comporterà la necessità di fare oggi due passi indietro per poterne fare uno avanti domani, deve essere pattuito con gli elettori e deve rappresentare il vincolo principale nello svolgimento dell’azione politico-amministrativa e sociale, non solo nella ristretta prospettiva quinquennale del mandato elettorale;
3) è necessario far appello a tutte le nostre risorse umane per traghettare San Benedetto del Tronto verso una nuova pratica della democrazia che osi più onestà, meno burocrazia e più competenza nel governo quotidiano della Città.
 
Il prossimo lustro sarà di fondamentale importanza per noi, per i nostri figli e per il nostro territorio. Nessuno si defili lasciando ad altri l’onere gravoso di fare i cambiamenti che noi tutti speriamo di realizzare. San Benedetto del Tronto ha bisogno più che mai di tutti noi; nessuno escluso.

27/07/2005





        
  



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