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Bilancio demografico regionale

| ANCONA - L’ISTAT fa il punto della situazione per l’anno 2004

L'Istituto nazionale di statistica comunica i dati relativi alla popolazione residente nelle Marche risultanti dalle registrazioni anagrafiche nei 246 comuni al 31 dicembre 2004. Tali dati sono calcolati a partire dalla popolazione legale dichiarata sulla base delle risultanze del 14° Censimento generale della popolazione effettuato il 21 ottobre 2001 (DPCM del 2 aprile 2003). Il calcolo è effettuato sulla base dei dati relativi al movimento naturale (iscrizioni per nascita e cancellazioni per morte) e migratorio (iscrizioni e cancellazioni per trasferimento di residenza) verificatosi nei comuni nel periodo 22 ottobre-31 dicembre 2001 e negli anni 2002, 2003 e 2004.
I dati del bilancio demografico per ciascun comune sono disponibili sul sito web www.demo.istat.it alla voce “bilancio demografico”. I dati mensili del movimento demografico relativi al 2004 sono definitivi.
La popolazione complessiva al 31 dicembre 2004 risulta pari a 1.518.780 unità, mentre alla stessa data del 2003 ammontava a 1.504.827 residenti.
Sebbene con livelli inferiori rispetto allo scorso anno, anche nel 2004 si è registrato un forte incremento della popolazione residente (poco meno di 14mila abitanti, pari allo 0,9 per cento della popolazione). L’incremento è in buona parte ancora dovuto alle iscrizioni anagrafiche successive alla regolarizzazione degli stranieri presenti in Italia regolamentata dalle leggi 189 e 222 del 2002, che sono proseguite anche nel corso del 2004. Complessivamente, la variazione demografica positiva, pari a +13.953 abitanti, è stata determinata dalla somma algebrica delle seguenti voci di bilancio: il saldo negativo del movimento naturale (-1.927 unità), il saldo positivo del movimento migratorio con l’estero (+10.494), un saldo interno positivo (+5.094) ed un modesto incremento dovuto alle rettifiche post-censuarie pari a +352 unità.
 
La distribuzione territoriale
 
La popolazione residente nelle Marche rappresenta il 2,6 per cento della popolazione residente in Italia.
La distribuzione della popolazione residente, a livello provinciale, assegna ai comuni della provincia di Ancona 461.345 abitanti (oltre il 30 per cento del totale), a quelli della provincia di Pesaro e Urbino 365.249 (il 24 per cento), a quelli della provincia maceratese 313.225 (più del 20 per cento), ed infine a quelli della provincia di Ascoli Piceno 378.961 (il 25 per cento).
Nel 2004, nelle quattro province, gli incrementi percentuali della popolazione residente sono stati inferiori e meno differenziati rispetto a quelli che si sono avuti nell’anno precedente: se nel 2003 erano compresi fra 1,1 e 1,8 per cento, nel 2004 essi sono compresi fra 0,7 per cento della provincia di Ascoli Piceno e 1,2 per cento della provincia di Macerata (nelle altre due province, Pesaro e Urbino e Ancona, gli incrementi sono
rispettivamente 0,8 per cento e 1,1 per cento).
 
Il saldo naturale
 
Il numero dei nati vivi nel corso del 2004 è stato di 13.396 unità (con un aumento di 500 nati rispetto all’anno precedente) e quello dei decessi di 15.323 unità (1.061 in meno rispetto all’anno precedente). Il saldo naturale è risultato negativo (-1.927 unità), in tendenza con gli ultimi anni. In valori assoluti nel corso del 2004 si è registrato il più alto numero di nati degli ultimi 12 anni . È importante sottolineare come il saldo naturale marchigiano sia sceso per la prima volta al di sotto delle 2.000 unità dal 1992; tale diminuzione è dovuta agli andamenti tendenziali verificatisi negli ultimi sei anni: da un lato si osserva una sostanziale stabilità del numero dei decessi attorno alle 15mila unità (con la significativa eccezione dell’anno 2003), dall’altro si evidenzia una crescita progressiva nel numero delle nascite (ad eccezione dell’anno 2001).
 
La natalità
 
Nessuna provincia marchigiana presenta un saldo naturale positivo, anche se nel dettaglio La provincia di Ancona, con un numero di morti di poco inferiore alle 5mila unità, mostra un saldo negativo di 700 unità e
contribuisce per il 36 per cento all’intero saldo negativo regionale.
Le cifre delle altre tre province risultano inferiori in valore assoluto: - 299 per Pesaro e Urbino, -533 per Macerata e –465 per Ascoli Piceno. Nel corso del 2004 si è registrato il più alto numero di nati da dodici anni a questa parte. Il tasso di natalità varia da 8,5 nati per mille abitanti nella provincia di Ascoli Piceno a 9,1 per mille abitanti nella provincia di Ancona. Quest’ultimo valore provinciale risulta in aumento rispetto all’8,5 per mille abitanti registrato nel 2003. Il tasso della provincia di Macerata è di 8,8 nati per mille abitanti, mentre quello di Pesaro e Urbino e di 9,0 per mille abitanti. La media regionale è pari a 8,9 nati per mille abitanti (8,6 per mille nel 2003) e risulta inferiore rispetto a quella nazionale che è di 9,7 per mille abitanti.
 
La mortalità
 
La diminuzione nel numero dei morti rispetto al 2003 è dovuta principalmente all’anomalia registrata nel 2003 e già messa in evidenza nel precedente comunicato stampa. L’anno precedente, infatti, aveva in buona
parte risentito della forte ondata di caldo estivo che aveva provocato, nel periodo giugno-settembre, quasi 850 morti in più rispetto agli stessi mesi del 2002 . Nel 2004, il tasso di mortalità presenta per le Marche
un valore più elevato (10,1 decessi per mille abitanti) rispetto alla media nazionale (9,4 per mille), ma comunque inferiore al valore regionale segnato nell’anno 2003 (11,0 per mille abitanti). In particolare, i tassi di mortalità provinciali risultano piuttosto eterogenei: si passa da 10,6 decessi ogni mille abitanti nella provincia di Ancona e da 10,5 per mille abitanti in quella di Macerata ai 9,7 morti per mille abitanti registrati nelle province di Ascoli Piceno e Pesaro e Urbino.
 
Le migrazioni dall’estero
 
L’incremento demografico della nostra regione rispecchia l’andamento nazionale ed è generato, in misura consistente, dalle immigrazioni che sono largamente superiori alle emigrazioni. Nel corso del 2004 sono state iscritte in anagrafe come provenienti dall’estero 11.896 persone, mentre ammontano a 1.402 le cancellazioni di persone residenti nelle Marche per i paesi stranieri. Il bilancio con l’estero è positivo per tutte le province (la provincia di Ancona ha avuto in valori assoluti un incremento di 3.206 unità, pari al 30,6 per cento del totale regionale) ed il tasso migratorio estero varia da 6,3 per mille abitanti registrato sia in provincia di Ascoli Piceno che in provincia di Pesaro e Urbino a 8,5 per mille abitanti registrato in provincia di Macerata. La media regionale è del 6,9 per mille abitanti (nel 2003 era del 10,2 per mille abitanti) e risulta superiore rispetto alla media nazionale, pari a 6,5 per mille abitanti.
 
Le migrazioni interne
 
Complessivamente nel 2004 si è avuta un’eccedenza di iscrizioni rispetto alle cancellazioni anagrafiche: il saldo migratorio interno in termini assoluti è pari a 5.034 persone. Il tasso migratorio interno oscilla tra lo 0,9 per mille abitanti della provincia di Macerata ed il 5,6 per mille abitanti della provincia di Pesaro e Urbino. La media regionale si attesta sul 3,3 per mille abitanti ed è uno dei più elevati fra le regioni italiane, superato solo dall’Emilia Romagna (4,9 per mille abitanti) e pari a quello della Valle d’Aosta, segno che i comuni marchigiani sono particolarmente attrattivi sia per gli stessi residenti marchigiani che per quelli degli altri comuni d’Italia. La somma dei tassi migratori interno ed estero indica nella provincia di Pesaro e Urbino (11,8 per mille abitanti) il territorio marchigiano con più  attrattivi sia per gli stessi attrattiva, seguita da Ancona (11,0 per mille abitanti), da Macerata (9,4 per mille abitanti) e per ultima da Ascoli Piceno (8,6 per mille abitanti); il tasso migratorio medio delle Marche è di 10,3 per mille abitanti, mentre la media nazionale è pari a 7,0 per mille abitanti.
 
Rettifiche post-censuarie ed altre iscrizioni/cancellazioni
 
Così come nei primi due anni successivi al censimento, l’incremento di popolazione registrato nel 2004 è dovuto in piccola parte anche alle rettifiche post-censuarie, costituite principalmente dalle iscrizioni di persone residenti sfuggite al censimento e dalle cancellazioni di persone censite più volte o censite in un comune dove non avevano l’effettiva residenza. In totale si tratta di 2.969 iscrizioni e di 2.617 cancellazioni che determinano un incremento di 352 residenti; solo la provincia di Macerata registra un saldo positivo di 1.341 unità mentre le altre tre province contribuiscono negativamente al saldo complessivo regionale.
 
Comuni per classe di ampiezza demografica
 
La quota più ampia di popolazione marchigiana risiede in comuni di media ampiezza compresi fra 10 mila e 50 mila abitanti (618.986 residenti pari al 40,8 per cento del totale), mentre il 20,2 per cento, pari a 307.284 residenti, risiede nei comuni con più di 50 mila abitanti. Il 22,3 per cento della popolazione risiede nei piccoli comuni con meno di 5 mila abitanti (339.452 residenti); infine, 253.058 residenti, pari al 16,7 per cento del totale, risiede in comuni compresi fra 5 mila e 10 mila abitanti. La città di Ancona, capoluogo regionale, è l’unico comune a superare i 100 mila abitanti: con 101.797 residenti la città dorica concentra il 6,7 per cento del totale degli abitanti marchigiani.L’incremento più elevato della popolazione in termini assoluti si è avuto nei comuni compresi nella fascia 10.001-50.000 abitanti (tabella 3).
 
Comuni capoluogo e grandi comuni
 
I quattro comuni capoluogo di provincia sono compresi nelle classi di ampiezza demografica più elevate, tutti con popolazione superiore ai 40mila abitanti. La popolazione in questi comuni, pari a 287.970 abitanti è aumentata di 839 abitanti nel corso del 2004, con un incremento pari allo 0,3 per cento rispetto all’anno precedente. In tutti gli altri comuni complessivamente si è registrato un aumento di 12.756 abitanti, pari al 1,1 per cento, rispetto all’anno 2003.
 
Famiglie e convivenze
 
La popolazione residente nelle Marche al 31 dicembre 2004 vive per il 99,5 per cento in famiglie anagrafiche, il cui numero è pari a 586.590; il numero medio di componenti per famiglia è pari a 2,6 e oscilla fra il 2,5 della provincia di Ancona e il 2,7 della provincia di Ascoli Piceno. Il restante 0,5 per cento della popolazione (pari a 7.341 abitanti) vive nelle 840 convivenze anagrafiche della regione (caserme, case di riposo, carceri, conventi, ecc.). Si tratta prevalentemente di donne: 4.542 unità, pari al 61,9 per cento del totale. Il 35,5 per cento delle convivenze è concentrato nella provincia di Ancona.
 
Approfondimento: L’andamento della fecondità
 
L’incremento osservato nelle nascite trova corrispondenza nella recente ripresa della fecondità. Secondo le ultime stime del tasso di fecondità totale riferite all’anno 2004, in Italia nascono in media 1,33 figli per ogni donna in età feconda. Si tratta del livello più alto registrato negli ultimi 15 anni ed è il risultato di una inversione di tendenza che si è avviata nella seconda metà degli anni ’90 (Figura 3). Anche i tassi relativi alla nostra regione evidenziano lo stesso andamento sebbene con livelli più bassi. Nelle Marche il tasso di fecondità totale, dal 1991 al 1994, ha subito una diminuzione, passando da una media di 1,21 figli per donna in età feconda nel 1991 a 1,09 figli per donna in età feconda nel 1994. Nel periodo compreso fra il 1996 e il 2004, il tasso di fecondità totale ha registrato una crescita costante, passando da una media di 1,09 figli per donna nel 1996 ad una media di 1,26 figli per donna nel 2004; l’unica eccezione in tendenza negativa di questo secondo periodo è stato l’anno 2001, quando il tasso fu pari a 1,15 figli per donna in età feconda. L’evoluzione della fecondità è andata di pari passo con la tendenza sempre più decisa alla posticipazione della nascita del primo figlio. Le stime più recenti, relative all’anno 2003, evidenziano un ulteriore innalzamento di questo indicatore rispetto al 1995: le donne residenti in Italia in media hanno un figlio intorno ai 30 anni, mentre le donne residenti nelle Marche intorno ai 31 anni.
 
GLOSSARIO
 
La popolazione residente è costituita dalle persone, di cittadinanza italiana e straniera, aventi dimora abituale nel territorio nazionale anche se temporaneamente assenti. Ogni persona avente dimora abituale in Italia deve iscriversi, per obbligo di legge, nell’anagrafe del comune nel quale ha stabilito la sua dimora abituale. In seguito ad ogni Censimento della popolazione viene determinata la popolazione legale. A tale popolazione si somma il movimento anagrafico dei periodi successivi, calcolati con riferimento alla fine di ciascun anno solare e si calcola così la popolazione residente in ciascun comune al 31 di dicembre di ogni anno.
La popolazione residente media è data dalla semisomma della popolazione al 1° gennaio e della popolazione al 31 dicembre.
Il movimento naturale: è costituito dal numero dei nati da residenti in Italia, indipendentemente dal luogo in cui sia avvenuta la nascita (in Italia o all’estero) e dal numero di morti relativi alla popolazione residente
anch’essi indipendentemente dal luogo in cui si sia verificato l’evento (sia in Italia sia all’estero). Sono quindi esclusi i nati in Italia da genitori non residenti ed i morti non residenti. Sia i nati sia i morti sono conteggiati al momento della trascrizione dell’atto di nascita o di morte dal registro di stato civile a quello anagrafico.
Il movimento migratorio: è costituito dal numero delle iscrizioni e delle cancellazioni anagrafiche della popolazione residente registrate durante l’anno.
Le iscrizioni si distinguono in:
Iscrizioni da altro comune: numero di persone iscritte per trasferimento di residenza da un altro comune italiano.
Iscrizioni dall’estero: numero di persone iscritte per trasferimento di residenza dall’estero.
Iscrizioni per altri motivi: si tratta di iscrizioni dovute non ad un effettivo trasferimento di residenza, ma ad operazioni di rettifica anagrafica. Tra queste sono comprese le iscrizioni di persone erroneamente cancellate per irreperibilità e successivamente ricomparse; le iscrizioni di persone non censite, e quindi non entrate a far parte del computo della popolazione legale, ma effettivamente residenti.
Le cancellazioni si distinguono in:
Cancellazioni per altro comune: numero di persone cancellate per trasferimento di residenza in altro comune italiano.
Cancellazioni per l’estero: numero di persone cancellate per trasferimento di residenza all’estero.
Cancellazioni per altri motivi: si tratta non di effettivi trasferimenti di residenza, ma di cancellazioni dovute a pratiche di rettifica anagrafica. Tra queste sono comprese le persone cancellate perché non risultano residenti in seguito ad accertamenti anagrafici; le persone censite come aventi dimora abituale, ma che non hanno voluto o potuto (per mancanza di requisiti) iscriversi nel registro anagrafico dei residenti del comune nel quale si erano fatti censire.
Il saldo naturale: è la differenza tra il numero dei nati in Italia o all’estero da persone residenti ed il numero dei morti, in Italia o all’estero, ma residenti in Italia.
Il saldo migratorio è la differenza tra il numero degli iscritti ed il numero dei cancellati dai registri anagrafici dei residenti.
Il saldo migratorio interno: è la differenza tra le iscrizioni e le cancellazioni da/per altro comune.
Il saldo migratorio estero: è la differenza tra le iscrizioni e le cancellazioni da/per l’estero.
Il saldo totale: è la somma del saldo naturale e del saldo migratorio.
I tassi:
Il tasso di natalità: è il rapporto tra il numero di nati nell’anno e la popolazione media, moltiplicato per 1.000.
Il tasso di mortalità: è il rapporto tra il numero di morti nell’anno e la popolazione media, moltiplicato per 1.000.
Il tasso migratorio interno: è il rapporto tra il saldo migratorio interno dell’anno e la popolazione media, moltiplicato per 1.000.
Il tasso migratorio estero: è il rapporto tra il saldo migratorio estero dell’anno e la popolazione media, moltiplicato per 1.000.
Il tasso migratorio è il rapporto tra il saldo migratorio dell’anno e la popolazione media, moltiplicato per 1.000.
Il tasso di crescita naturale è il rapporto tra il saldo naturale dell’anno e la popolazione media, moltiplicato per 1.000.
Il tasso di crescita totale è il rapporto tra il saldo totale dell’anno e la popolazione media, moltiplicato per 1.000.
Il tasso di fecondità totale (TFT) o Numero medio di figli per donna è la somma dei quozienti specifici di fecondità calcolati rapportando, per ogni donna in età feconda (15-49 anni) il numero di nati vivi all'ammontare medio annuo della popolazione femminile. Esprime il numero medio di figli per donna.
Famiglia: le famiglie sono conteggiate sulla base del numero di schede di famiglia presenti nell’archivio anagrafico. Ai sensi dell’articolo 4 del regolamento anagrafico (DPR 223 del 1989) si intende per famiglia “un insieme di persone legate vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela o da vincoli affettivi, coabitanti ed aventi dimora abituale nello stesso comune”.
Convivenza: le convivenze anagrafiche sono conteggiate sulla base del numero di schede di convivenza presenti negli archivi anagrafici.
L’articolo 5 del regolamento anagrafico (DPR 223 del 1989) riporta: “Agli effetti anagrafici per convivenza s’intende un insieme di persone normalmente coabitanti per motivi religiosi, di cura, di assistenza, militari,
di pena, e simili, aventi dimora abituale nello stesso comune. Le persone addette alla convivenza per ragioni di impiego o di lavoro, se vi convivono abitualmente, sono considerate membri della convivenza, purché non costituiscano famiglie a sé stanti. Le persone ospitate anche abitualmente in alberghi, locande, pensioni e simili non costituiscono convivenza anagrafica”.
Numero medio di componenti per famiglia: è dato dal rapporto tra la popolazione residente in famiglia ed il numero delle famiglie anagrafiche.
 

28/07/2005





        
  



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