In merito alla notizia apparsa sulla stampa tendente a fare apparire esagerato e “tartassante” l’atteggiamento della San Giorgio Energie nella attività di recupero delle bollette insolute, la stessa società precisa che l’utente in questione, contrariamente a quanto afferma, aveva ricevuto un sollecito di pagamento per una bolletta scaduta e che non solo non aveva provveduto a pagare la bolletta sollecitata ma neanche quella in cui era contenuto il sollecito. Lo stesso utente poi non era nuovo a questo tipo di comportamento visto che in passato aveva atteso anche cinque mesi prima di regolarizzare la propria posizione. E’ da evidenziare che l’operazione di recupero è stata affidata ad una società specializzata in quanto l’utente aveva provveduto nel frattempo a richiedere la cessazione della fornitura. Ciò non ha permesso alla San Giorgio Energie di applicare la normale procedura che prevede sospensione della fornitura persistendo la situazione di insolvenza.

 

A coloro che ritengono corretto non pagare le proprie bollette si ricorda che è dovere di ogni società e di chi l’amministra gestire in maniera oculata la riscossione dei propri crediti attraverso i mezzi consentiti dalla legge. Appare quindi del tutto immotivata ed originale la protesta dell’utente ed offensiva nei confronti di coloro che pagano correttamente le bollette o attendono qualche giorno per dimenticanza o, a volte, per mancanza di liquidità. La società ricorda ai propri utenti che la procedura di recupero degli insoluti prevede una o più segnalazioni in bolletta del mancato pagamento e, successivamente, l’invio di una raccomandata di sollecito pena il distacco del contatore. Solo a questo punto se l’utente si rifiuta di provvedere al pagamento, si affida la pratica ad una società di recupero crediti, con le spese che la stessa, regolarmente autorizzata, ritiene di dovere applicare.