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"L'ex Bambinopoli deve rimanere di tutti i bambini".

San Benedetto del Tronto | Comunicato del Comitato Cittadino la "Città dei Bambini di San Benedetto" sulla bambinopoli della pineta antistante il circolo tennis "Maggioni"

La nuova bambinopoli.

Fin dalla loro costituzione i Quartieri e le Associazioni, pur non avendo particolari deleghe e pur non essendo mai state chiamate in causa nella cura e nella promozione delle aree verdi e dei parchi pubblici, da circa un decennio sono entrati nella gestione d’alcune aree verdi della nostra città e, ricevendo piccoli contributi per le loro attività associative, hanno saputo offrire alla comunità, una presenza continua, una conoscenza dei luoghi e delle persone, attività specifiche d’animazione estiva ed in altre epoche dell’anno.

Certamente, non in tutti casi, tutto ha funzionato alla perfezione, ma il ruolo decisivo dell’Associazione per la fruizione libera e collettiva d’aree come il Parco di Via Formentoni, il Parco di Via Saffi, il Parco Lu Fuss de Funari, è, o è stato davanti agli occhi di tutti i cittadini sambenedettesi e degli ospiti della nostra città.

Nelle scorse settimane, si è perpetrato l’ennesimo “scippo” a danno dei cittadini e alla democrazia partecipativa del nostro Comune. Non consultando le Associazioni presenti sul territorio, e i Quartieri, quest’Amministrazione ha affidato, con un abile colpo di mano e nel silenzio più completo, ad un privato, la gestione  di una parte di città che è sempre stata, per molte generazioni di bambini, un punto d’attrazione, d’incontro, di svago frequentatissimo: la pineta del  bambinopoli.

L’area interessata, ancora di proprietà del Demanio Marittimo, è stata data in locazione a un privato e, come previsto dalle norme vigenti, si è reso necessario il passaggio al Settore Assetto del Territorio di San Benedetto del Tronto per il previsto rilascio del Permesso di Costruire.
Il Permesso di costruire è stato rilasciato dal Comune di San Benedetto del Tronto in data 23 giugno 2005 e fino al rilascio di detto Permesso, alcun tipo d’intervento avrebbe dovuto avere luogo.Invece, il 12 del mese di giugno, nella più totale indifferenza, hanno avuto inizio i lavori e, al momento sono quasi terminati.

Di fatto si è assistito alla posa in opera di vaste pedane rialzate dal livello del terreno, per circa 20 cm, realizzate parte in legno, parte in calcestruzzo, che ospitano rispettivamente grandi giochi in ferro o legno tutti a pagamento; un progetto, di chiaro carattere commerciale. E’ ben chiaro che nessuno di noi abbia in animo di affossare le varie realtà imprenditoriali, che possano avere riflessi occupazionali ed economici, ma ci chiediamo se era proprio questo il settore, il luogo ed il modo per intraprendere una così spregiudicata operazione.

Siamo certi che questo tipo di gestione, improntata alla privatizzazione d’aree pubbliche con il pretesto della riqualificazione e della mancanza di denaro da parte dell’Ente pubblico, non porti vantaggi, né benefici agli abitanti ed ai fruitori del servizio. Vale la pena di citare l’art. 3 della Costituzione Italiana in cui è enunciato il concetto d’eguaglianza e di pari opportunità: “Tutti i cittadini hanno pari dignità e sono uguali di fronte alla legge, senza discriminazioni di sesso, di razza, di lingua, di religione e d’opinioni pubbliche, politiche e di condizioni personali e sociali”; ed economiche dunque, poiché  con questo tipo d’operazioni si creeranno utenti, in questo caso bambini, di serie A e di serie B: chi potrà  permettersi il lusso di pagare un biglietto e quindi pagare due volte per un bene pubblico, e chi rimarrà fuori.

Ne resterà fuori poiché la prevista recinzione, indispensabile a parere del locatario per garantire la sicurezza ed impedire l’ingresso dei cani, pur non essendo stata autorizzata dalla Commissione Edilizia, altro non sarà che l’ostacolo più importante per la fruizione del pubblico ed elemento fondamentale per il controllo del “pedaggio”. Appare opportuno chiederci a questo punto, se il Permesso di Costruire sia stato rilasciato nel rispetto delle normative vigenti:
1- Ai sensi dell’art. 27 della legge 30 marzo 1971 n. 118, anche le zone di “verde attrezzato”, così come le altre opere d’urbanizzazione (verde pubblico di quartiere, centri commerciali, centri ricreativi, sanitari ecc.), queste sono state realizzate o adeguate tenendo conto di quanto previsto dalle norme sull’eliminazione delle barriere architettoniche (legge 13/89 e D.M. n. 236/89, nonché dai DPR 384/78 e 503/96)?;

2- Per la ristrutturazione dell’impianto di privata e pubblica illuminazione non è d’obbligo il deposito presso gli uffici comunali d’apposita pratica prevista dalla legge 46/90?;
3- Per la modifica della rete fognante o di una parte, non è d’obbligo il deposito presso gli uffici comunali d’apposita pratica prevista dalla legge 152/99?;
4- E’ stata data autorizzazione ad effettuare movimenti di terreno con l’ausilio di mezzi meccanici (ruspe e bob-cat) per la realizzazione di trincee per la posa d’impianti?;

5- I lavori potevano essere iniziati prima  della data del rilascio del Permesso di Costruire?;
6- Trattandosi di concessione demaniale o affitto, non si era tenuti comunque ad effettuare una gara pubblica d’assegnazione?
7- E’ stato richiesto regolare sopralluogo al comando della Forestale di Ascoli Piceno?
8- Per le aree di verde pubblico di quartiere, (art. 48 comma 3 delle NTA del PRG) non si devono prevedere 1 mq ogni 20 mq della superficie totale del lotto?

A noi sembra che il Dirigente del Settore Assetto del Territorio, pur dinanzi alla risicata maggioranza in sede di dibattito in Commissione Edilizia, abbia superato se stesso, approvando con qualche leggerezza di troppo il progetto. Le prescrizioni imposte (divieto di recintare l’area d’intervento con esclusione d’alcuni spazi particolari), non ci forniscono garanzia alcuna sulle tentazioni  presenti, figuriamoci sulle future.

Dobbiamo impegnarci tutti e il nostro comitato cittadino “CITTA’ DEI BAMBINI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO” lo sta già facendo, affinché questa città diventi più vivibile per i cittadini di tutte le età, a partire dalle fasce più deboli, riqualificando e valorizzando, ad esempio, le aree verdi esistenti, al fine di promuovervi oltre al gioco libero, l’incontro tra generazioni, lo sport e lo svago, la cultura e lo spettacolo; giochi liberi in spazi liberi perché nati liberi e non svalutati e ceduti a privati privi di scrupoli che li trasformino in grandi consumifici, annientatori di fantasia e di cultura.

Il Comitato cittadino “CITTA’ DEI BAMBINI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO”, vigilerà perché quest’esproprio del pubblico a vantaggio del privato non abbia luogo, ed invitiamo tutti gli Enti di controllo affinché facciano altrettanto.

  Il comitato cittadino
“CITTA’ DEI BAMBINI”

08/07/2005





        
  



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