Riceviamo dal sindaco Luigi Merli e dall'assessore alla Cultura Enrico Piergallini

 

“Il grande spettacolo di “Cabaret, amoremio!” continua a farci ridere grazie alle polemiche pretestuose  di Raffele Rossi e Roberto Marconi che tentano inutilmente di buttare fango sulla edizione del Festival, considerata da molti tra le più riuscite degli ultimi anni, con un incasso superiore a quello dello scorso anno, nonostante le pessime condizioni atmosferiche.

 

Avevamo previsto di trasferire lo spettacolo alla discoteca SuGo, che purtroppo non avrebbe accolto  comodamente l’elevato numero di biglietti e abbonamenti venduti nei giorni precedenti. Visto il successo delle due serate. Quindi per rispetto degli spettatori e garantire a tutti un posto a sedere abbiamo optato per il Teatro Calabresi, approfittando della gentile collaborazione dei  proprietari. Era inevitabile che come amministratori del Comune, tentassimo di mantenere fino all’ultimo la serata finale nel Giardino comunale, la culla del Cabaret, il luogo nel quale esso è nato e cresciuto in questi 21 anni, non solo per continuità, non solo per la splendida scenografia all’aperto ma per la maggiore capienza dello spazio: per questo l’inizio della serata ha subito un leggero ritardo.

 

Mentono, inoltre, spudoratamente, i consiglieri di opposizione Rossi e Marconi, sostenendo che non sono state fornite le adeguate informazioni: l’ufficio Cultura ha affisso cartelli informativi, ha organizzato un servizio navetta predisposto anche per l’handicap e la presenza dei vigili urbani di fronte al Comune, ha fornito comunicati radio in tempo reale, soprattutto ha mantenuto attive le linee telefoniche fino alle 22.15, per rispondere a tutte le domande degli interessati. Questi provvedimenti hanno infatti garantito l’enorme affluenza di pubblico che ha completamente riempito i posti del teatro Calabresi.

 

Raffele Rossi e Roberto Marconi sono probabilmente infastiditi dal successo della manifestazione, altrimenti non si comprenderebbero le accuse irrispettose contro gli amministratori, gli organizzatori, i dipendenti comunali, i collaboratori dell’ufficio Cultura, le associazioni e le agenzie, i volontari…insomma contro quanti hanno dimostrato di essere la spina dorsale del festival, riuscendo a riorganizzare con successo lo spettacolo nel teatro Calabresi. I consiglieri Rossi e Marconi dimenticano che se oggi il cabaret è una manifestazione di largo respiro nazionale è per merito dei vari amministratori che nel corso degli anni si sono avvicendati a Grottammare. Il successo di questa edizione, quindi, è patrimonio di tutti. Per quanto riguarda la stucchevole polemica sul Bouquet Sanremo, era semplicemente un simbolo che voleva unire e non dividere le due città e i due festival, per augurare al Cabaret di Grottammare diventi importante come il Festival di Sanremo”.