Il tragicomico epilogo della "Junta" Martinelli fa tornare in mente il filmato di Mohammad Said Sahaf, Ministro della Propaganda di Saddam Hussein, che annunciava via etere l'imminente vittoria del Regime mentre allontanava con l'attizzatoio i Marines americani armati fino ai denti dal giardino di casa.

L'istinto di sopravvivenza spesso obnubila la coscienza dell'uomo politico allo stesso modi in cui inganna il malato terminale, ed induce entrambi a ritenere possibile rinviare l'abbraccio mortale con Leteo.

L'uscita di scena di Felicetti (che poco ha dell'eroe della mitologia greca) e la roboante propaganda giornalistica che ne ha sbandierato il beau geste sono la prova che la nave affonda nel mare magnum di una stucchevole batracomiomachia dove il coupe de théatre dell'ex assessore repubblicano altro non rappresenta che una goccia di rugiada al cespite dell'erba inaridita.

Il solo dubbio che è lecito porre è sull'opportunità che la parola FINE venga  scritta dal popolo sovrano al termine del mandato piuttosto che dall'azione dei consiglieri comunali che la stampa, succube dei potentati locali, definirebbe probabilmente una sordida congiura di palazzo.
L'eliminazione per mano del popolo sarebbe definitiva; quella per mano dei consiglieri invece non.

* Nuova Alleanza Sambenedettese