“Ho visto qualcosa cadere davanti alla finestra – dice con voce rotta la Sig. P.R. vicina della povera Giuliana Iacoponi - In un primo momento ho pensato fosse un lenzuolo caduto da un piano superiore. In un condominio popolare come il nostro si usa ancora stendere i panni fuori dalla finestra. Poi, ho udito il tonfo. Un rumore che non scorderò mai. Una botta tremenda come di una porta che sbattesse violentemente. O qualcosa del genere. Poveretta. Almeno non ha sofferto.”

“Quello che mi ha colpito di più – fa notare il Sig. F.M, da poco residente nel condominio di Via Bianchi- è l'assoluta mancanza di sangue. Giaceva sulla schiena, con le braccia allargate. però, ad osservare bene, il corpo sembrava essere diventato di gelatina. Come si si fosse rotto tutte le ossa che lo tenevano unito. Se solo l'avessi conosciuta un po' meglio e avessimo saputo di qualche suo disagio forse avremo potuto aiutarla. Mi dispiace veramente.”

Gli abitanti del condominio di Via Bianchi sono ancora visibilmente scossi dalla tragedia che ieri li ha indirettamente interessati. La signora Giuliana Iacoponi si è buttata da una altezza di quindici metri dopo essere salita di un paio di piani onde rendere ancora più micidiale la caduta. Recatasi nella parte esterna del caseggiato , si sarebbe sporta dalla finestra e da lì si è buttata nel vuoto cadendo sul selciato davanti alle serrandine di due garage.

Anche se la zona è a forte densità demografica tuttavia difficilmente ci si conosce l'un l'altro per cui sono poche le informazioni che riescono a trapelare. Tra le componenti del tragico gesto ci sarebbero anche alcuni disagi mentali, peraltro tutt'ora non confermati.