Quando il film diventa business:pipistrelli, ragni e super uomini infestano le sale cinematografiche
San Benedetto del Tronto | Tutto quello che accade al cinema negli ultimi anni, tra economia e tecnologia
di Francesca Bruni
Di questi tempi ci sono di quei dopo pranzo afosi da non permetterti nemmeno di alzare un dito, se non quello che con molta fatica si muove sul mouse.
Così mi è capitato di scoprire in uno dei miei siti preferiti www.imdb.com che a settembre arriverà unaltra versione cinematografica dei fumetti: The Fantastic Four. Ma pensa tu, mi dico tra me e me, è appena uscito Batman Begins per la Warner e già la Fox risponde a pochi mesi di distanza. Oh, che cosa interessante dirà labbonato al cineforum con sufficienza. Ma questa è solo la punta delliceberg. Continuo i miei esercizi sul mouse e mi accorgo che il videogioco dei Fantastici Quattro è uscito il 20 luglio, addirittura prima del film.
Nel caso di Batman invece il videogioco era uscito in contemporanea con la pellicola. Ci troviamo di fronte allennesimo fenomeno di franchise cinema, di cinema digitale, di fenomeno transmediale dellepoca postmoderna, di avanzamento delle proiezioni imax. Abbonati del cineforum tremate, perché questo è il nuovo cinema.
Nel caso di Batman invece il videogioco era uscito in contemporanea con la pellicola. Ci troviamo di fronte allennesimo fenomeno di franchise cinema, di cinema digitale, di fenomeno transmediale dellepoca postmoderna, di avanzamento delle proiezioni imax. Abbonati del cineforum tremate, perché questo è il nuovo cinema.
Negli ultimi anni il cinema ci ha offerto sempre più trasposizioni dal fumetto: a partire dal Batman di Burton passando per Spider-man di Raimi e approdando alle prossime uscite come quella del citato The Fantastic four. I film di questo nuovo genere vengono definiti blockbuster. Anche se a dirla tutta il blockbuster esiste già dagli anni Cinquanta, e il fatto che tutti conoscano la frase domani è un altro giorno ne è la prova concreta.
Quindi il termine esatto coniato per questa tipologia è: franchise cinema. Termine che non ci è nuovo: in questo caso cioè il titolo del film per la major diventa un marchio, che viene registrato e sfruttato per aggredire, attraversare, perforare il mercato e le tasche dello spettatore.
Quindi il termine esatto coniato per questa tipologia è: franchise cinema. Termine che non ci è nuovo: in questo caso cioè il titolo del film per la major diventa un marchio, che viene registrato e sfruttato per aggredire, attraversare, perforare il mercato e le tasche dello spettatore.
Gli amanti del cinema cosiddetto dautore potranno anche snobbare uno Spider-man o un Sin City (uno dei film più belli tratti dai fumetti) ma ignorano completamente il fenomeno culturale che cè dietro tali film nonché il meccanismo economico e tecnologico messo in moto dalle major del sistema dellintrattenimento.
Prendiamo uno dei due Spider-man, uno degli esempi più lampanti di questo tipologia cinematografica. In America il Ragno ha debuttato in 7.500 sale sulle 35.000 presenti in America, qui nel nostro mercato sono state lanciate ben 500 copie.
La presenza sul territorio è quasi dilagante, ma nel franchise dove aumenta la diffusione diminuisce la durata. Il film muore presto nelle sale per poi risorgere nelle sue molteplici versione dvd o nei cosiddetti spin-off televisivi.
Per continuare leplorazione in questo mondo bisogna anche considerare il giro di affari della corporation produttrice, in questo caso la Sony Columbia. Nel 1989 la Columbia Picture Enterteinment è stata acquisita dalla Sony che come tutti sanno è tra le più potenti industrie mondiali produttrici di hardware elettronico. Come mossa commerciale non fu niente male: la Columbia come società di software ha apportato un patrimonio di oltre 2700 film e 23000 episodi televisivi, un capitale stimato intorno agli 8 miliardi di dollari. Dal punto di vista economico luna attività può trarre benefici dallaltra: la vendita di prodotti hardware dipende dalla domanda per programmi di software compatibili, e viceversa.
Questo tipo di investimento ha fatto sì che quando cè stato un picco negativo per il business dellelettronica, a tirare su il fatturato dellazienda è arrivato in aiuto, proprio come i supereroi, Spider-man due, che ha tirato su il giro daffari dellazienda.
Basta però con i numeri e passiamo ai fatti concreti per comprendere le strategie del franchise.
La Sony ha pagato i diritti del personaggio alla Marvel, che a sua volta ha pubblicizzato il film per pura etica di guadagno, avendo così un rientro economico non indifferente. La Sony è inoltre una casa discografica, chi credete che abbia prodotto la colonna sonora del film? La quale tra le altre cose è stata in heavy rotation su MTV per mesi.
Ma non è finita qui. Di che marca è la Play Station che ormai possiede una persona su tre? Sony. Il videogioco (di cui abbiamo visto limpatto commerciale e mediatico) è quindi uscito pochi giorni dopo il film distribuito in tutto il mondo, forse in maniera addirittura più capillare della pellicola (tanto da potersi chiedere se si tratti di film del videogioco e non il contrario).
Ma non è finita qui. Di che marca è la Play Station che ormai possiede una persona su tre? Sony. Il videogioco (di cui abbiamo visto limpatto commerciale e mediatico) è quindi uscito pochi giorni dopo il film distribuito in tutto il mondo, forse in maniera addirittura più capillare della pellicola (tanto da potersi chiedere se si tratti di film del videogioco e non il contrario).
Se dire questo per spiegare il livello di verticalizzazione economico del franchise, indichiamo inoltre che la Columbia ha inglobato il circuito sale della Loews Corporation a metà degli anni Ottanta, potendo così acquisire ben 2870 schermi tra Stati Uniti, Canada ed Europa.
Nostalgicamente si potrebbe dire come ai vecchi tempi, quando le Big Five negli Usa controllavano produzione e distribuzione. La Sony si è spinta anche oltre. Nel 2001 ha utilizzato il nome di un giornalista semi-sconosciuto del Connecticut per scrivere delle critiche positive per i propri film. È stata condannata però per aver usato il nome di David Manning a sua insaputa, e non per lescamotage critico.
Il caso Sony è solo un esempio per mostrare la direzione che prende un tipo di cinema, per cui critica non è più indispensabile per il successo del film, e dove lincasso al botteghino incide solo per il 26% sul successo della pellicola. Tutto il resto è ciò che viene venduto con operazioni di marketing correlate alluscita della pellicola.
Insieme a questa ci sono altre major come le già citate Fox e Warner. Da un lato può sorprendere ma dallaltro può anche sembrare estremamente naturale. Questo può aiutare a capire il motivo dello sfruttamento del genere comics a Hollywood. Da un lato si tratta di uno sfruttamento economico, dallaltra di tipo tecnologico, dove la tecnologia sono i siti internet, le tv via cavo, i dvd e soprattutto i videogiochi. Queste due tensioni sono dipendenti tra loro in circolo vizioso, o virtuoso, a seconda come lo si veda, visto che una major affinché abbia un rientro economico deve spingere sulla tecnologia affinché lutenza da sfruttare sia preparata. Insomma una ricetta di sicuro successo.
E cosa rispondere a chi sostiene la tesi di mancanza di argomentazioni o la diagnosi della morte del cinema? Direi che il cinema è vivo e vegeto, il direzionarsi verso queste nuove tematiche non è dipendente dal fattore mancanza di idee ma da un cambiamento culturale e mediatico.
Non dimentichiamo il videogame, il dvd, linterattività, le nuove tecniche digitali, il nuovo cinema si muove dentro questo clima di convergenza mediatica, meglio definita transmedialità, in cui il cinema cerca una nuova posizione, proprio come le altre forme letterarie dopo la nascita del romanzo.
Non dimentichiamo il videogame, il dvd, linterattività, le nuove tecniche digitali, il nuovo cinema si muove dentro questo clima di convergenza mediatica, meglio definita transmedialità, in cui il cinema cerca una nuova posizione, proprio come le altre forme letterarie dopo la nascita del romanzo.
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03/08/2005
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