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Amagliani: "Lotte pacifiche per diritti essenziali, grande esempio di civiltà"

| ANCONA - Ricevuta in Regione una delegazione del Movimento brasiliano dei lavoratori “ Senza terra” . Tre componenti dell’MST sono ospiti a Macerata del WWF per un progetto di cooperazione internazionale. Parteciperanno alla Marcia Perugia-AssisI.

“La cosa più degna che ha espresso il Brasile negli ultimi anni”. Così ha definito lo stesso presidente brasiliano , Lula,  il Movimento dei Lavoratori rurali “ Senza terra” (MST), di cui tre componenti sono stati ricevuti oggi in Regione dall’assessore alle Politiche sociali e all’Ambiente, Marco Amagliani

Ospite del WWF a Macerata, per un progetto di cooperazione internazionale promosso anche dall’ARCI e CSV, la delegazione brasiliana era composta da tre militanti del Movimento: Zaira Sabry Azar,  del coordinamento nazionale del MST, Pedro Munhoz e Marcos Monteiro da Silva, accompagnati da Carmine Annichiarico (WWF)  ed Enrico Marcolini (CSV). I tre rappresentanti del MST si fermeranno ancora alcuni giorni a Macerata e poi proseguiranno per Perugia per partecipare alla Marcia della Pace Perugia –Assisi, l’11 settembre.

“ Ringrazio il WWF – ha detto Amagliani – per avermi offerto l’opportunità di conoscere più da vicino questo Movimento che lotta pacificamente per l’affermazione di diritti essenziali. Un grande  esempio di civiltà,  anche per la nostra società avanzata, di come si debbano”globalizzare” i diritti e non i profitti. Le Marche hanno già avviato accordi di cooperazione con il Brasile ed esistono ottimi rapporti: un percorso tracciato che non sarà difficile punteggiare di altri, piccoli ma significativi progetti di cooperazione che valorizzino l’attività di questo Movimento.”      

In Brasile vivono ancora circa 60 milioni di poveri che abitano terre fertili e immense, che non possono coltivare. Il 2% della popolazione brasiliana dispone del 60% delle terre coltivabili. Solo il 32% dei brasiliani mangia a sufficienza e l’analfabetismo rurale supera il 40%.

Il Movimento dos Trabalhadores Rurais Sem Terra (MST) nasce alla fine degli anni Settanta nel Sud del Brasile ed è diventato un punto di riferimento importante per chi combatte per l’affermazione della giustizia economica e sociale e per uno sviluppo diverso.

“Poche famiglie possiedono moltissime terre, mentre moltissime famiglie non possiedono neanche un metro di terra per sfamarsi. Il latifondismo è ancora una realtà in Brasile”, ha spiegato Zaira Sabry Azar. “Oggi il MST - ha proseguito la rappresentante brasiliana-  non un partito politico, ma un Movimento organizzato in una struttura circolare e non piramidale, coordina e dà forza alla lotta dei contadini poveri di tutto il Brasile, ponendosi come obiettivo principale la conquista della terra per consegnarla a tutti coloro che la vogliono lavorare senza sfruttarla: un impegno che punta a un mutamento sociale e politico profondo nel Paese, che parta da una riforma agraria e dunque dalla trasformazione della struttura fondiaria e della politica agricola del Brasile.”

Per il raggiungimento di questi obiettivi, il MST promuove azioni legali per ottenere l’esproprio e l’assegnazione ai senza terra di terreni coltivabili, ma abbandonati. Laddove tale azione si riveli inefficace, il MST organizza manifestazioni pubbliche e di pressione politica, pacifiche ma determinate, che portano migliaia di contadini poveri a occupare le terre incolte e a rivendicare la riforma agraria  e la giustizia sociale, uniche possibili risposte per garantire la sopravvivenza delle loro famiglie.

Un episodio emblematico anche dello spirito brasiliano è stato raccontato da Pedro Munhoz, militante e anche musicista del Movimento e riguarda una delle ultime occupazioni pacifiche delle terre. “ Siamo stati attaccati dalla Polizia, ma non abbiamo risposto, siamo invece arretrati di alcuni metri e ci siamo messi tutti- qualche migliaio- a ballare e a cantare, lasciando “disarmati” i poliziotti.”

30/08/2005





        
  



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