Pino Scaccia Inviato Speciale a Falconara Marittima, ha Concluso la Rassegna il Secolo Breve
| FALCONARA M. - DallIraq al terrorismo islamico, dalla ricerca di dialogo al pericolo di una guerra tra culture. Frammenti, memorie.
Pino Scaccia tra guerra e pace.
Davanti ad una platea attenta e numerosa, linviato del Tg1 ha concluso felicemente il ciclo di appuntamenti de Il Secolo Breve con un fitto botta-risposta con il pubblico. Tante le sfaccettature del tema centrale guerra e pace, appunto che sono emerse dalla conversazione.
DallIraq al terrorismo islamico, dalla ricerca di dialogo al pericolo di una guerra tra culture. Frammenti, memorie. Scaccia ha ricordato i suoi viaggi da inviato speciale: dalla New York dell11 settembre, data che ha cambiato il mondo in questi ultimi anni, alle zone di guerra come Kabul e Bagdad, alle città colpite da attentati come Londra e Sharm.
Il dolore di un padre inglese che perde un figlio è lo stesso che si vede in padre egiziano ha detto per avvalorare con forza limportanza di dialogo tra Occidente e Islam. Il tutto nella serie di risposte che la gente ha ascoltato attentamente, sollevando domande calibrate, a tratti insidiose, alle quali Scaccia ha saputo ribattere con la maestria dovuta dallesperienza diretta sul campo.
I nostri genieri sono fra i migliori del mondo. A Nassiriya hanno ricostruito ponti, strade, ospedali, scuole a chi gli chiede se i nostri militari in Iraq siano o meno in grado di assolvere il compito assegnato loro. O sono morti 1500 giornalisti in 15 anni, 50 solo in Iraq a chi gli chiede se sia pericoloso il mestiere di inviato di guerra, ricordando i colleghi che ha incontrato come Ilaria Alpi (uccisa in Somalia), Antonio Russo (ucciso in Cecenia) ed ultimo in ordine di tempo Enzo Baldoni, lamico rapito ed ucciso dai terroristi proprio in Iraq.
Una conversazione di alto interesse sovrastata da un monito che può gettare le fondamenta per la pace. In un mondo globalizzato spiega Scaccia dove si vive uniti, è ridicolo non mettersi daccordo. Cominciamo a vedere ciò che ci unisce, anziché soffermarci su quello che ci divide.
Il dolore di un padre inglese che perde un figlio è lo stesso che si vede in padre egiziano ha detto per avvalorare con forza limportanza di dialogo tra Occidente e Islam. Il tutto nella serie di risposte che la gente ha ascoltato attentamente, sollevando domande calibrate, a tratti insidiose, alle quali Scaccia ha saputo ribattere con la maestria dovuta dallesperienza diretta sul campo.
I nostri genieri sono fra i migliori del mondo. A Nassiriya hanno ricostruito ponti, strade, ospedali, scuole a chi gli chiede se i nostri militari in Iraq siano o meno in grado di assolvere il compito assegnato loro. O sono morti 1500 giornalisti in 15 anni, 50 solo in Iraq a chi gli chiede se sia pericoloso il mestiere di inviato di guerra, ricordando i colleghi che ha incontrato come Ilaria Alpi (uccisa in Somalia), Antonio Russo (ucciso in Cecenia) ed ultimo in ordine di tempo Enzo Baldoni, lamico rapito ed ucciso dai terroristi proprio in Iraq.
Una conversazione di alto interesse sovrastata da un monito che può gettare le fondamenta per la pace. In un mondo globalizzato spiega Scaccia dove si vive uniti, è ridicolo non mettersi daccordo. Cominciamo a vedere ciò che ci unisce, anziché soffermarci su quello che ci divide.
Nelloccasione è stato anche presentato il recente libro-diario di Pino Scaccia, che racconta storie e paure di un reporter di guerra, intitolato La torre di babele, che è anche il nome del suo blog su internet www.pinoscaccia.splinder.com , edito da Halley Edizioni.
Da segnalare inoltre lottima intesa con il vignettista Roberto Mangosi che con gradevole ironia ha sottolineato, grazie alla sua pungente matita, alcuni momenti importanti della serata, il tutto coordinato perfettamente dal curatore dellintera rassegna il prof. Massimo Raffaeli
|
06/08/2005
Altri articoli di...
Cultura e Spettacolo
31/10/2022
Il Belvedere dedicato a Don Giuseppe Caselli (segue)
Il Belvedere dedicato a Don Giuseppe Caselli (segue)
27/10/2022
TEDxFermo sorprende a FermHamente (segue)
TEDxFermo sorprende a FermHamente (segue)
27/10/2022
53 anni di Macerata Jazz (segue)
53 anni di Macerata Jazz (segue)
26/10/2022
Il recupero della memoria collettiva (segue)
Il recupero della memoria collettiva (segue)
26/10/2022
Giostra della Quintana di Ascoli Piceno (segue)
Giostra della Quintana di Ascoli Piceno (segue)
23/10/2022
A RisorgiMarche il Premio "Cultura in Verde" (segue)
A RisorgiMarche il Premio "Cultura in Verde" (segue)
22/10/2022
Porto San Giorgio torna a gareggiare al Palio dei Comuni (segue)
Porto San Giorgio torna a gareggiare al Palio dei Comuni (segue)
20/10/2022
La Nuova Barberia Carloni apre un tris di spettacoli (segue)
La Nuova Barberia Carloni apre un tris di spettacoli (segue)
Fuori provincia
14/11/2022
Terremoto: subito prevenzione civile e transizione digitale (segue)
Terremoto: subito prevenzione civile e transizione digitale (segue)
14/11/2022
Il presidente di Bros Manifatture riceve il premio alla carriera "Hall of Fame/Founders Award" (segue)
Il presidente di Bros Manifatture riceve il premio alla carriera "Hall of Fame/Founders Award" (segue)
02/11/2022
Glocal 2022: dove i giovani diventano protagonisti del giornalismo (segue)
Glocal 2022: dove i giovani diventano protagonisti del giornalismo (segue)
02/11/2022
Sisma 2016: approvati 15 mila contributi per 4.8 miliardi (segue)
Sisma 2016: approvati 15 mila contributi per 4.8 miliardi (segue)
27/10/2022
A Cartoceto, nelle ‘fosse dell’abbondanza’ per il rituale d’autunno della sfossatura (segue)
A Cartoceto, nelle ‘fosse dell’abbondanza’ per il rituale d’autunno della sfossatura (segue)
27/10/2022
Il Comune pulisce i fossi Rio Petronilla e via Galilei (segue)
Il Comune pulisce i fossi Rio Petronilla e via Galilei (segue)
27/10/2022
TEDxFermo sorprende a FermHamente (segue)
TEDxFermo sorprende a FermHamente (segue)
23/10/2022
A RisorgiMarche il Premio "Cultura in Verde" (segue)
A RisorgiMarche il Premio "Cultura in Verde" (segue)
ilq
Le strade musicali dell'Ebraismo nel compendio cinematografico di David Krakauer
David Krakauer
"The Big Picture"
Quando il giornalismo diventa ClickBaiting
Quanto è sottile la linea che divide informazione e disinformazione?
Kevin Gjergji