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Beslan: un anno dopo la strage

| MACERATA - La provincia tra i protagonisti delle azioni italiane a favore della popolazione

Un anno fa la strage di Beslan. Nessuno potrà mai dimenticare le immagini di quella tragedia che fecero immediatamente scattare una gara di solidarietà in tutt’Italia in cui la Provincia di Macerata svolse un ruolo da protagonista, mettendosi subito a disposizione del Dipartimento nazionale di Protezione civile e coordinando sul territorio provinciale le varie iniziative locali.

In questi giorni, in occasione dell’inaugurazione di due padiglioni dell’ospedale di Vladikavkaz, finanziati dal nostro Paese, lo stesso Dipartimento pubblica un opuscolo illustrativo degli aiuti italiani alla popolazione dell’Ossezia del Nord che hanno superato la quota di un milione di euro.

Nella pubblicazione vengono citati gli Enti che hanno effettuato le donazioni: tra questi anche la Provincia di Macerata (con più di 17 mila euro), unica Provincia italiana presente istituzionalmente accanto ai tre maggiori gestori di telefonia mobile, alla Fondazione Carnera, al Comune di Taranto, all’associazione delle Casse di risparmio italiane, alla Fondazione d’arte contemporanea Cerere e a tantissimi singoli cittadini italiani, i quali, con le loro offerte, hanno garantito un concreto sostegno agli interventi.

Come noto, il primo settembre 2004 un gruppo di terroristi attaccò la scuola di Beslan sequestrando circa 1.200 persone fra alunni e genitori: dopo tre giorni un tragico finale portò il conto delle vittime a oltre 350, di cui 170 bambini.
“Oggi il bisogno maggiore dei bimbi sopravvissuti resta l’assistenza psicologica – dice Silvia Bernardini, assessore provinciale alla Protezione civile – anche se nessun esperto potrà mai curare le ferite dell’anima. Per questa ragione il Dipartimento nazionale di Protezione civile ha offerto il proprio supporto all’organizzazione Onlus ‘Aiutateci a salvare i bambini’, che da tempo opera in Russia. Il progetto prevede l’invio di un gruppo di psicologi per la durata di circa 5 settimane nel prossimo autunno e poi di nuovo nel 2006 per altrettanto tempo. Gli psicologi – spiega l’assessore Bernardini – vivranno assieme alle famiglie di Beslan per sostenerle nello sforzo di superare la sofferenza e il vuoto lasciati dalla strage”.

In precedenza, a Natale erano stati donati dall’Italia biciclette e altri giocattoli (palloni, bambole eccetera) a tutti i 650 bambini scampati alla strage, mentre dallo scorso maggio è in funzione un moderno laboratorio di diagnostica all’ospedale di Beslan, dotato di un elettroencefalografo con sedia tecnica per la riabilitazione sensoriale e di un elettromiografo. Ora l’inaugurazione dei due padiglioni nella vicina città di Vladikavkaz per un reparto di degenza pediatrica presso il locale ospedale e per una sala di riabilitazione.

01/09/2005





        
  



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