O la cintura o la vita!
| FORLì - Studio svizzero: le cinture di sicurezza fanno la differenza fra la vita e la morte. Lautorevole parere di Franco Taggi dellISS a Il Centauro rivista dellAsaps.
Un recente studio dellUPI Ufficio prevenzione Incidenti della Svizzera - sullutilità delle cinture di sicurezza per i suoi interessanti (e inaspettati) risultati è stato ripreso da Il Centauro, rivista ufficiale dellAsaps con unintervista al dr. Franco Taggi direttore del reparto Ambiente e Traumi dellIstituto superiore di Sanità.
Dallo studio dellUPI, commentato e integrato dal dr.Taggi, emerge che le cinture di sicurezza cominciano a produrre una differenza sulle probabilità di mortalità in auto, a partire dai 25 Km/h circa e in modo prima limitato, ma via via progressivo raggiungono il massimo di efficacia negli impatti intorno ai 40-60 Km/h. Infatti se la probabilità del rischio di mortalità per chi non le indossa inizialmente può essere di 2 volte più elevata rispetto a chi le allaccia, la forbice tocca la punta di rischio di mortalità superiore di 10 volte rispetto a chi indossa le cinture proprio a 40-60 Km/h, per poi ridiscendere fino ad annullarsi intorno ai 111 Km/h.
Attenzione parliamo di velocità al momento dellimpatto, non quella tenuta dal veicolo prima di una ipotetica frenata.
Taggi spiega però bene che lo studio, con relativi grafici, prende in considerazione la sola ipotesi dellincidenza e differenza dei cinturati rispetto ai non cinturati. Lesperto puntualizza che la differenza nelle lesioni rimane sempre e comunque, tanto che le lesioni gravi senza cinture possono diventare meno gravi o lievi con le cinture. Cè sempre poi un più elevato fattore di rischio per i canoni estetici, in particolare del viso.
Secondo Taggi la maggior parte degli incidenti stradali avviene a valori contenuti di velocità, tipici del range dove la cintura funziona: quindi, nella gran parte degli scontri ci troviamo in una fascia di energia (di velocità) dove la cintura è in grado di proteggere efficacemente i soggetti che la indossano.
Da questa relazione tra efficacia generale della cintura e sua efficacia pratica, questultima dovuta al fatto che la distribuzione delle velocità di impatto si sovrappone largamente al range di valori in cui la cintura può ben operare, nasce unimmediata e importante conseguenza: se la velocità media dei veicoli diminuisce, allora la distribuzione delle velocità di impatto si sposterà su valori necessariamente più bassi e quindi le conseguenze globali degli incidenti tenderanno ad essere meno gravi, maggiormente per chi indossa la cintura.
Taggi conclude lintervista sostenendo che poiché, come detto, luso della cintura diminuisce la gravità delle lesioni , sino ad evitarle del tutto a bassa velocità, non indossarla non è una scelta intelligente.
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12/09/2005
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