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Firmato accordo tra l’Amministrazione Provinciale e la Casa Circondariale di Ascoli Piceno

Ascoli Piceno | Il lavoro è l’elemento strategico. Se la società vuole provare a reinserire il detenuto la strada da seguire è sicuramente quella della responsabilizzazione, dell’indipendenza e della dignità personale tramite un’attività lavorativa

di Federico Biondi

La rilevanza sociale del reinserimento lavorativo dei detenuti che hanno finito di espiare la pena e rientrano a pieno titolo nella società è un tema attuale. A tale proposito le Amministrazioni Provinciali, gli Istituti Carcerari e le Istituzioni in genere hanno il compito di facilitare il reinserimento dei detenuti nella società civile e nel mondo del lavoro. Quest’ultimo attraversa una crisi e chi ha delle difficoltà come per esempio un ex detenuto, ha bisogno di essere guidato nell’orientamento professionale dall’interno della casa circondariale, in modo che possa coltivare la speranza di un futuro migliore.
 
Quindi operatori del centro dell’impiego andranno all’interno della Casa Circondariale di Ascoli Piceno per fare dei colloqui con i detenuti e capirne gli orientamenti, le aspirazioni e le capacità professionali. Questa azione che aumenterà la coesione sociale ha anche lo scopo di non far tornare sulla strada giovani ragazzi e adulti quindi è necessario cambiare da subito le condizioni di vita per non commettere gli analoghi reati. Come evidenzia l’assessore provinciale Mandozzi questa è una forma di prevenzione sociale ma anche di reinserimento lavorativo.
 
Il dipartimento della Formazione Professionale della Provincia di Ascoli Piceno lavora all’interno del carcere dal 1990, l’attività principale era l’attivazione di corsi di legatoria del libro, corsi attivati annualmente risultando di fatto una formazione permanente, tanto che all’interno del carcere c’è un laboratorio attrezzato dove svolgere le attività lavorative, inoltre nel tempo sono stati istituiti corsi di informatizzazione all’elaboratore elettronico e di linguistica.
 
Con la firma di questo accordo l’Amministrazione Provinciale vuole allargare l’offerta formativa anche sulla base delle richieste che giungeranno dai detenuti tramite formulari operativi, come per esempio il “Bilancio delle competenze” e quindi progettare qualcosa che va oltre la legatoria del libro.
 
I detenuti sono della fascia comune quindi hanno la possibilità di scontare la pena lavorando, come riferisce la direttrice della Casa Circondariale di Marino del Tronto, infatti lavorano il 25% dei 120 detenuti per ora ospitati e la richiesta di lavoro da parte dei detenuti aumenta di giorno in giorno.
 
Ci sarà la possibilità di far circolare le informazioni rispetto alla domanda e all’offerta del mondo del lavoro, elemento di vitale importanza anche per i cittadini che non devono scontare pene.
 
Quindi si apre un’importante opportunità per i detenuti che al contrario di ciò che si pensa desiderano lavorare tanto che l’organizzazione penitenziaria affida loro lavori a rotazione all’interno del carcere, come le pulizie, la cucina e piccoli lavori di manutenzione del fabbricato.
 
Comunque come evidenzia la direttrice della Casa Circondariale del Marino del Tronto Lucia Di Felice Antonio è importante dare possibilità lavorative non solo a fine pena, cioè quando rientreranno nella quotidianità sociale, ma anche durante la carcerazione dato che è possibile scontare la pena in misura alternativa come la semi libertà o l’affidamento, cioè è possibile che un detenuto esca la mattina per svolgere un’attività lavorativa per poi rientrare la sera in istituto.

13/09/2005





        
  



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