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Tariffe Balneari e scogliere.

San Benedetto del Tronto | Sono i due temi discussi in una riunione della Fiba-Confesercenti. Deciso di non ritoccare le tariffe in attesa degli sviluppi in corso, come il paventato 300%.

di Carmine Rozzi

Occorre rinfoltire le scogliere; ma tempi e costi non sono facili.


Animata e a tratti vivace riunione della Fiba-Confesercenti tra i concessionari di spiaggia e i vertici della struttura. Presenti il Segretario Regionale Confesercenti Paolo Perazzoli, il Presidente della “Cooperativa Delle Palme” Gabriele Giudici. Per i concessionari di spiaggia, circa una trentina, ricordiamo, tra gli altri, Carlo Romani “Il Pescatore”, Elio Cornacchia “Sud Est”, Gabriele Bernardini “Florida”, Massimiliano Spina “Josè”, Alessandro Giacomazzi “La Siesta”.
All’ordine del giorno le tariffe balneari per il prossimo anno.

Anche se piuttosto a malincuore e facendo buon viso a cattiva sorte alla fine è emerso, più che l’opportunità, il bisogno di dover riconfermare i prezzi di quest’anno. Che poi è la stessa tariffa del 2001 quando, sull’onda dell’entrata in vigore dell’euro, si decise di congelare i prezzi per evitare una contestazione nascente nei riguardi dei concessionari di spiaggia. Quindi sono in pratica quattro anni che il tetto tariffario è rimasto invariato. Ma, se all’inizio questo poteva anche andare bene visto il margine di manovra ora , con l’aumento dei costi di gestione, del personale, del carovita in generale, ecco che il tetto si è in un certo qual modo “compresso” per cui sarà sempre più difficile riuscire a mantenere gli stessi prezzi.

Alcuni interventi, assai polemici, hanno riguardato il fatto che le tariffe, così come sono,  difficilmente vengono rispettate per cui vi è la necessità di studiare altre classificazioni o parametri che rispecchino più realisticamente le diverse esigenze e i diversi servizi offerti dalle concessioni. Sia per quanto riguarda quelli cosiddetti di spiaggia (sdraio, ombrellone) che quelli dello chalet (bar, ristorante, angolo musica).

Mentre continua a pendere sulla testa dei concessionari il paventato aumento del 300% demaniale. Anche se Perazzoli ha fatto capire che il governo sembri intenzionato a rivederne i termini. Nella più rosea delle previsioni si parla di un aumento non superiore al 40%. D’altro canto, nel caso in cui si dovesse verificare la prima ipotesi,( 300%) la ripercussione sulle tariffe non sarebbe inferiore al 15-20 %.

Qualcuno ha avanzato l’ipotesi di istituire per gli chalet, così come viene fatto per gli alberghi, la formula della classificazione per “stelle” in base alla quantità e supposta qualità dei servizi offerti. Altri hanno ritenuto più fattibile e consona con i tempi una specie di “autocertificazione. Per entrambi le proposte la riunione è servita ad avviare un discorso tra gli iscritti che continuerà nel tempo. Primo appuntamento fra un mese in una nuova riunione incentrata sul tema.

Si è poi toccato l’importante e attuale problema del rinfoltimento delle scogliere. La situazione al momento si presenta drammatica per ciò che concerne Grottammare dove il mare, specie per la zona Nord, ha quasi raggiunto alcune delle infrastrutture balneari. Ma i tempi, purtroppo non sembrano molto vicini. Mentre ingenti appaiono le somme da investire. Si va dagli 800 mila euro per le scogliere di Porto d’Ascoli, al milione e mezzo di euro per la zona nord di San Benedetto e al milione e ottocento mila euro per la Zona Sud.

Il Segretario Regionale Perazzoli ha avuto di recente un incontro con il Vice Presidente della Regione Luciano Agostini durante il quale si è studiato il modo di accelerare i tempi. Da parte del Vice Presidente vi è l’assicurazione che si tenterà il possibile per cercare di affrettare lo stanziamento dei fondi per la prima fascia di San Benedetto (Zona Nord) entro la fine dell’anno, e quello per la seconda fascia (Zona Sud) entro la primavera del prossimo anno in modo da far sì che si  possa iniziare i lavori nell’autunno del 2006. Mentre Porto d’Ascoli dovrebbe attendere il 2007.

Per Grottammare, visto la minor ampiezza degli interventi e la sua accresciuta gravità, nonché il costo relativamente più basso (300/350 mila euro) non si esclude un inizio dei lavori entro la fine dell’anno in corso. 

19/09/2005





        
  



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