La scatola è un posto angusto, senza finestre per guardare fuori e accorgersi che esiste un’altra via.

 

Ricordate Benigni nel film “Daunbailò”? Aveva disegnato una finestra sul muro. Lui sapeva che “un fuori la prigione” c’era, ed era possibile!

La donna che vive nella scatola buia, non lo sa. Non pensa che può interrompere il dolore. Vive sola, in compagnia di un uomo più forte che la subordina a sé. Soffre ma non riesce a distaccarsi.

In una stanza senza luce è difficile immaginare una via d’uscita.

 

Alla casa famiglia “Zefiro” giungono donne che subiscono violenza magari da anni, ma solo quando lo spintone è diventato particolarmente violento, solo quando hanno rischiato di morire, tentano di allontanarsi dal “carnefice”.

“Non c’è niente che giustifichi un atto di violenza, niente!” Ribadisce la psicologa Cardinaletti.

Allora perché è così difficile andarsene da casa? La donna non è consapevole di subire un atto di violenza ingiusta. Pensa di meritarlo. La dipendenza è dovuta anche a condizioni logistiche. Nessuna famiglia che la sostenga, nessun lavoro che la mantenga. Dove potrebbe andare?

 

Spesso le straniere non chiedono aiuto perché clandestine e hanno paura di scontrarsi con problemi giudiziari. Non sanno invece che la legislatura italiana dà soccorso sociale e sanitario alle donne maltrattate.

 

La conferenza e i due incontri (teatrale e cinematografico) proposti in città, nascono dalla voglia di sbloccare la situazione. Aiutare queste donne è permettere alle informazioni di circolare per costruire un ponte tra chi ha bisogno e chi offre aiuto.

 

Una notizia positiva giunge dalla Spagna con i nuovi “Tribunali di genere”. Frutto della legge varata dal governo di Zapatero nel dicembre 2004 sulla violenza domestica, accelerano i tempi giudiziari, permettendo alle donne di liberarsi in fretta di chi abusa di loro.

 

La locandina “Dentro la scatola buia” rappresenta una donna che si guarda allo specchio e prende consapevolezza del suo dolore.

La violenza rispecchia il disagio della società intera. Non riguarda solo chi la subisce, ma anche chi la vede come unica modalità di espressione. Non sono forse anche loro prigionieri di una scatola buia?

 

Alcuni numeri utili:

 

Telefono Donna

Numero verde: 800-215809

e-mail: telefono-donna.ap@libero.it

 

Donne e Giustizia

Tel.  071-205376

e-mail: donnegiustizia@provincia.ancona.it

 

Cooperativa “La Gemma” (casa rifugio)

Tel. 071-2075383 / 55235

e-mail: lagemma@tin.it

 

Free Woman

Tel. 071-2072045   338-1050066

 

On the road

Tel. 0861-796666 / 762327

e-mail: mail@ontheroadonlus.it

sito: www.ontheroadonlus.it