Il Senatore Mario Cavallaro interviene sulla viabilità nella provincia di Macerata
| MACERATA Tra le priorità, miglioramento della viabilità fino al casello mai realizzato al bivio Regina e il miglioramento della direttrice viaria Macerata-Osimo-Ancona, collegata intrinsecamente alla valle del Potenza
di Mario Cavallaro*
Già nei primi anni Novanta, la Provincia di Macerata dichiarò unitariamente chiusa la contesa fra valli che aveva portato ad un rallentamento degli interventi sul territorio, affidando a gruppi di progettazione locali lincarico di individuare quelle linee di sviluppo del sistema viario essenziali per lo sviluppo della provincia non meno del completamento della Val di Chienti. Allora, la mancanza di specifiche competenze e disponibilità finanziarie ed una certa innegabile indifferenza dellAnas, dello Stato e della Regione impedì il raggiungimento di risultati concreti.
Ora che la Provincia pone di nuovo con forza il tema della viabilità della valle del Potenza, si tratta di ripartire da quelle intuizioni, in gran parte ancora valide, specialmente per quel che riguarda il gruppo di progettazione guidato dallarchitetto Cristini, che aveva dalla Comunità Montana di San Severino anche lincarico di predisporre il progetto del traforo del Cornello, collegato ad piano unitario di miglioramento della viabilità fino al casello mai realizzato al bivio Regina, e che occorre tutto intero riprendere.
Non meno importante sarebbe, dintesa con la Provincia di Ancona, il miglioramento della direttrice viaria Macerata-Osimo-Ancona, collegata intrinsecamente alla valle del Potenza. Tutte le direttrici progettuali a suo tempo indicate dalla Provincia meritano rinnovata attenzione, evitando però gli errori commessi con la Quadrilatero, costituita come società di scopo quando già esisteva lAnas, che aveva oltre tutto nello specifico settore viario maggiore esperienza.
Forse si pensava di snellire quelle procedure di evidenza pubblica che invece neppure la legge-obbiettivo consente di evitare, perché sono indicazioni cogenti anche in sede europea: non a caso, ad oggi, si sono prodotti alcuni progetti, spesso sovrapposti ad altri esistenti, ma nessun risultato pratico. Inoltre, lopacità finanziaria del progetto della Quadrilatero, che prevede un concorso mai richiesto finora in Italia alla viabilità statale da parte degli Enti locali che sono rimasti estranei, come la stessa Regione, alla fase costitutiva della nuova società, è tuttora irrisolta anche nei tempi di erogazione dei finanziamenti, nonostante il più volte annunciato avvio delle procedure di appalto e dei relativi lavori.
Eppure, non si può negare che lintuizione della Quadrilatero abbia elementi di interesse e che occorre pensare anche per le nuove realizzazioni viarie che non sono più dellAnas ad uno strumento partecipativo, democratico e trasparente, finanziariamente innovativo. Le nuove competenze consentono a Regione e Provincia di procedere speditamente nella individuazione degli obiettivi e di progettazione ma rendono incerta la fase realizzativa senza cospicui interventi dello Stato.
Da un lato cè già la buona proposta del rifinanziamento della legge sui piani di ricostruzione, che in parte può ricadere in unopera di raccordo fra valli e negli snodi viari lungo la valle quando si intersecano le città; dallaltro vi è la necessità di un project financing a cui chiamare con entusiasmo la Regione, gli Enti locali e la comunità economica, finanziaria e bancaria, senza tentare di aggirare le norme ma anzi facendo della sostenibilità paesistica ed ambientale e dellarricchimento del progetto con piste ciclabili e col risanamento fruibile dellasta fluviale uno dei propri punti di forza.
*senatore Margherita
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26/09/2005
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