"Rossi tenta un ultimo blitz in Regione contro le acque minerali di Arquata".
Ascoli Piceno | Castelli: "Il Presidente della Provincia Rossi, impegnato in una battaglia ormai di carattere personale contro Arquata, sta cercando di aggirare il pronunciamento del suo consiglio provinciale".
di Guido Castelli
Sono trascorsi, ormai, più di dieci mesi da quando la Giunta Provinciale ha deliberato il provvedimento Anti-Arquata attraverso il quale il Presidente Rossi ha sospeso le procedura, già amministrativamente definita, per la realizzazione di uno stabilimento di acque minerali ad Arquata da parte del Consorzio idrico.
La provincia anche a seguito di una forte presa di posizione del consiglio provinciale riunitosi in seduta aperta nel gennaio 2004 ad Acquasanta Terme - si era impegnata a sciogliere il nodo nel volgere di pochi mesi.
Ad oggi, purtroppo, dobbiamo constatare che quasi tutti i procedimenti sospesi con la delibera del 29.12.04 hanno ripreso, a vario titolo, il proprio iter mentre rimane ancora inspiegabilmente bloccato quello di Arquata.
Poco importa evidentemente alla provincia che il CIPE abbia finanziato linvestimento con un contributo di svariati miliardi e che leconomia di unarea depressa come quella del paese montano possa prendere una salutare boccata daria grazie ad uniniziativa pubblica che potrebbe consentire la creazione di parecchi posti di lavoro.
Ancor più grave tuttavia è che il Presidente della Provincia Rossi, impegnato in una battaglia ormai di carattere personale contro Arquata , stia cercando di trovare un ulteriore escamotage per aggirare il pronunciamento del suo consiglio provinciale che aveva stabilito un termine per lo sblocco della pratica.
Il blitz si potrebbe consumare lunedì attraverso la Giunta Regionale, impegnata nellapprovazione della nuova legge sulla disciplina delle risorse idriche.
In sede di conferenza regionale sulle autonomie, infatti, Rossi ha chiesto allass.allambiente Amagliani (anche lui di Rifondazione Comunista) di inserire un emendamento diretto a condizionare il rilascio di nuove concessioni per lutilizzo di acque minerali alleffettuazione di studi di durata almeno decennale.
E evidente che se il tentativo dovesse avere esito positivo, Rossi si troverebbe nella condizione di poter giustificare, anche agli occhi dei consiglieri provinciali di maggioranza, lineluttabilità del diniego motivi superiori.
Invito il Presidente della Giunta Regionale a non assecondare questa ennesima, spregiudicata manovra contro Arquata. Ma anche se ciò non dovesse avvenire, annuncio sin da ora la presentazione di migliaia di emendamenti alla proposta di legge per quando sarà sottoposta al vaglio del consiglio regionale.
Le popolazioni montane non possono veder compromesso il proprio futuro da pretese ideologiche che nulla hanno a che vedere con la nostra drammatica situazione socio-economica. E non è accettabile, in particolare, che a pagare siano sempre i più deboli e i più svantaggiati.
*consigliere regionale AN
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15/10/2005
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