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"Su in montagna siamo tutti Che Guevara, lottiamo ogni giorno per la sopravvivenza"

Arquata del Tronto | Intervista al Sindaco di Arquata del Tronto, Aleandro Petrucci

di Anna Laura Biagini

In occasione del 50° Anniversario dell’acquedotto del Pescara, abbiamo sentito il Sindaco Petrucci, per cercare di andare oltre la polemica relativa all’imbottigliamento dell’acqua e trovare nuove opportunità per il suo territorio.
 
Dopo la conclusione dei lavori dell’acquedotto, nel 1955, coloro che lavorarono nella galleria non furono assunti dal Consorzio Idrico?
No, e non si sono create alternative, per cui molti sono emigrati. Basta dire che il nostro comune nel dopoguerra contava 7000 abitanti, mentre ora siamo 1481. Ecco perché mi batto. E’ vero che l’acqua è di tutti, ma viene dal nostro territorio e noi non ne abbiamo avuto nessun vantaggio. Anzi abbiamo contribuito a mantenerla pulita, a scapito dello sviluppo. Niente agricoltura intensiva, niente costruzioni selvagge.

Lei intravede ora una possibilità di sviluppo?
Si e non nell’acqua della sorgente principale, ma una delle tante miriadi di sorgentelle che ci sono dalle nostre parti. Se possiamo imbottigliarla per dare un po’ di lavoro ai nostri giovani, non capisco perché ci sono queste resistenze. Solo per questo motivo mi batto con ardore.

Che pensa dell’atteggiamento in proposito, del Presidente della Provincia Rossi?
Devo dirlo con rammarico, non me l’aspettavo che si schierasse così. E’ ideologicamente e sistematicamente aderente alla logica di Rifondazione Comunista, secondo cui le bottiglie di plastica creano inquinamento e via dicendo. Ma io non capisco, esiste in tutta Italia, in tutte le province delle Marche, ora iniziamo proprio da Arquata a mettere riparo? Ci battiamo perché anche i nostri giovani hanno diritto di lavorare.

Cosa chiede allora?
Niente, neanche soldi. Lo stato in parte ha già finanziato quest’opera, ma se aspettiamo ancora rischiamo di perdere i fondi e il lavoro.

Vuole aggiungere qualcosa?
Lo so che ci metto tanto ardore, mi prendono quasi per matto ma capitemi. Sono frutto di questa terra, ma sono fortunato. Lavoro e sono ad Ascoli, vengo sempre ad Arquata. Penso a chi è stato meno fortunato e magari è dovuto andare all’estero. A noi le nostre zone piacciono, anche s è duro viverci. Dateci solo la possibilità di restare. Lancio per questo, un appello a quelli che contano.

Quale sarà allora il prossimo appuntamento per discutere della questione?
Volevo fare qualcosa di sensazionale al convegno di domenica ad Ascoli, ma ho preso impegno che non lo farò. Per noi invece ogni manifestazione sarebbe buona per risvegliare l’attenzione, perché è da 13 mesi che aspettiamo una risposta, che Rossi non ci dà. Io sarò al convegno dove lui darà il saluto e starò buono, però io aspetto. Da come ho letto sui giornali, darà una risposta entro una decina di giorni.

Se la risposta non arriva?
Mobiliterò gli abitanti di Arquata e andremo a farci rispondere in Provincia.

Ma non ci fermiamo solo all’imbottigliamento, per Arquata si deve fare anche altro, non ci sono altri progetti?
Certo, stiamo restrutturando tutti i paesi limitrofi, e ci investiamo tutte le poche risorse che abbiamo, per migliorare seppur di poco, la vita di chi vive quassù. E’ uno sforzo notevole per far rimanere la gente. Abbiamo però dei progetti, come ampliare la zona industriale sotto Pescara del Tronto, con piccole attività di tipo artigianale, che possono tranquillamente convivere con il territorio. Parlo anche dei prodotti tipici, funghi e tartufi. E l’imbottigliamento dell’acqua rientra proprio nel programma. Non tanto per i posti di lavoro, ma per l’immagine che potrà darci. Potrà incrementare il turismo. Ad esempio le sciovie di Forca Canapine sono splendide, ma le conoscono in pochi. Chi ci ha investito tra l’altro, non è la Provincia di Ascoli, ma di Perugia, con una seggiovia di 3 miliardi di vecchie lire.

Cosa si augura infine Sindaco?
Il nostro territorio è crocevia per 4 regioni: Marche, Abruzzo, Umbria e Lazio. E’ luogo di passaggio, il potenziale c’è. Quello che mi auguro, è qualcosa che spinga chi passa a fermarsi. Con il Centro dei Due Parchi, ci siamo già attrezzati all’accoglienza, predisponendo 25 camerette. Ci stiamo attrezzando per la ricezione. Ma non basta a far restare i giovani. A novembre arriverà la neve e le attività riprenderanno a maggio. Qua si vive con l’arte di arrangiarsi. Guardi oggi, c’erano tante persone all’inaugurazione, ma non tutti, perché oggi la mia gente è andata a raccogliere le castagne, unico modo per integrare il reddito. Ci vuole spazio per la sopravvivenza. Dico a Rossi che quassù siamo tutti Che Guevara, che lottiamo ogni giorno per la sopravvivenza.

L’appuntamento è domenica 23 Ottobre, all’Auditorium Polo di S. Agostino, dove inizieranno i festeggiamenti ascolani per l’acquedotto, con il convegno Acqua, risorsa dai mille volti.

18/10/2005





        
  



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