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Clemente XIV e il suo tempo

| SANT’ANGELO IN VADO - Allestita nella monumentale chiesa di Santa Maria extra muros di Sant’Angelo in Vado la mostra sul terzo centenario del pontefice di origini vadesi

 In occasione del terzo centenario della nascita di Papa Clemente XIV (al secolo Giovan Vincenzo Antonio Ganganelli nato a Santarcangelo di Romagna da famiglia Vadese), l’Assessorato alla Cultura del Comune di Sant’Angelo in Vado, ha allestito la mostra tematica dal titolo “Clemente XIV e il suo tempo” che proseguirà fino al 29 Ottobre 2006.
Sono stati coinvolti nel progetto la Regione Marche, la Provincia di Pesaro e Urbino, la Comunità Montana Alta Valle del Metauro,  i Musei Vaticani, la Diocesi di Urbino e la Parrocchia di Sant’Angelo in Vado.
 
La mostra è composta di documenti storici, dei quali molti inediti, con i quali si cercherà di delineare la figura di questo importante Pontefice che ha fatto molto parlare di se nel corso della storia e non solo per essere stato il primo ad aver abrogato la Compagnia dei Gesuiti. L’esposizione è stata allestita nella Pinacoteca Civica di Santa Maria Extra Muros con la creazione apposita di una sala dedicata alla figura di Papa Ganganelli denominandola appunto “Sala Clementina”. I preziosi pezzi, alcuni di proprietà Comunale sono riuniti per la prima volta arricchendosi con altre memorie storiche prestate per l’occasione da privati, studiosi e discendenti stessi della famiglia Ganganelli.
 
Durante il periodo della mostra si svolgeranno anche delle iniziative organizzate in collaborazione con altri enti e associazioni con finalità didattiche e divulgative, per illustrare aspetti della vita e dell’opera di un personaggio che oggi viene poco ricordato.
Tutte le iniziative che si svolgeranno nella cittadina vadese saranno concordate ed entreranno in relazione diretta con iniziative analoghe che si svolgeranno a Santarcangelo di Romagna (sua città natale), Servigliano (città del Maceratese voluta e progettata da Clemente XIV) e il Museo Vaticano o per meglio dire  il Museo “Clementino” voluto e realizzato sempre da Papa Ganganelli.
Frate, col nome di Lorenzo, dell’ordine dei Conventuali di San Francesco (studiò a Urbino) si distinse come oratore sacro e per la solida preparazione filosofica e teologica. Chiamato nel 1740 a Roma da Benedetto XIV che lo pose a capo del convento di San Bonaventura, fu anche consultore del Santo Uffizio: Clemente XIII lo creò cardinale nel 1759. Nel 1669 fu chiamato al soglio pontificio. La sua figura rimane legata al problema dei Gesuiti, e pur essendo uomo di larga umanità e di vasta cultura, e pur cercando di far valere il suo spirito conciliativo in mezzo alle forti pressioni della nuova cultura illuministica, nel 1773 firmò il decreto di soppressione della Compagnia di Gesuiti.
 
In realtà giudicare la figura di Clemente XIV in base a quell’atto (più di ordine politico-economico che religioso) è estremamente riduttivo. Occorre infatti ripercorrere le fasi del suo pontificato per metterne in luce alcuni importantissimi interventi soprattutto in campo culturale.
Vanno menzionati i suoi tentativi di riavere i possedimenti tolti alla Chiesa; l’avvio dei lavori di prosciugamento delle Paludi Pontine; il documento in difesa degli ebrei in seguito al pregiudizio di omicidio rituale; la fondazione del Museo Vaticano che porta il suo nome (Museo Pio-Clementino, poi continuato dal suo successore). Per quest’ultima opera Clemente XIV incaricò J. Winckelmann di raccogliervi le statue antiche. Così come personalmente acquisì alcune opere d’arte che erano state alienate, ancor oggi conservate nei musei Capitolini di Roma. Il rapporto con alcuni artisti quali Winckelmann, Mengs e Piranesi sarà fondamentale per capire il periodo neoclassico italiano.
Resta celebre infine il suo monumento funerario dedicatogli da Antonio Canova nella Basilica dei Santi Apostoli a Roma.

18/10/2005





        
  



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